• Brevetti per invenzione

25 febbraio 2016

La classificazione CPC

Il sistema di classificazione dei brevetti CPC (Cooperative Patent Classification), entrato in vigore il primo gennaio 2013, è applicato dall’Ufficio Europeo Brevetti (EPO) e dall’Ufficio Brevetti e Marchi degli Stati Uniti (USPTO) a partire dal 2015.

È basato sul sistema di classificazione internazionale (IPC) ma è più dettagliato e sottoposto a maggiori revisioni (su base mensile per la CPC e annuale per l’IPC).

Lo schema della classificazione CPC è un’evoluzione dell’ECLA (European Classification), la precedente classificazione utilizzata dall’EPO e include:

  • i codici ICO (In Computer Only);
  • le keywords (KW) elaborate dagli esaminatori dell’EPO;
  • alcune classi mutuate dall’USPC.

L’USPTO ha abbandonato la precedente classificazione (USPC), che è utilizzata attualmente per classificare solo piante e design (ma non è più aggiornata né revisionata).

La classificazione CPC è presente solo nelle banche dati brevettuali e non è riportata sul frontespizio delle pubblicazioni brevettuali (eccetto le domande US). Solo l’IPC ha valore ufficiale.

 

 

Sempre più Stati classificano con la CPC (sia in Europa sia al di fuori, es. Cina, Corea del Sud, Russia, Messico, Brasile e prossimamente forse anche Israele).

Attualmente la CPC è sistematicamente applicata alle seguenti pubblicazioni:

  • EP, US, CH, FR, GB, AP, OA, WO (domande);
  • BE, NL, LU (concessi);
  • AT, AU, CA (domande);
  • IN (non la raccolta completa);
  • domande di brevetto IT (dal 1° luglio 2008);
  • selezione di articoli scientifici.

Molte informazioni sono reperibili nel sito web dedicato appositamente alla classificazione CPC.