Cassazione penale, sez. III, 16/03/2021, n. 10129 [Marchi collettivi e di certificazione - Reato di frode in commercio ex art. 515 cod. pen. - Importazione di un'ingente quantità di mascherine generiche - Assenza di marchio CE]

Marchi collettivi e di certificazione - Reato di frode in commercio ex art. 515 cod. pen. - Importazione di un'ingente quantità di mascherine generiche - Assenza di marchio CE - Effettuato ordinativo di mascherine "3 veli chirurgiche" da Cooperativa gerente case di riposo e da diverse farmacie - Divergenza tra l'ordine di acquisto dei compratori, le fatture a loro rilasciate e la merce importata composta da mascherine non costituenti dispositivi medici - Messa in vendita, da parte degli acquirenti, delle mascherine generiche ad inesperti consumatori finali spacciandole per chirurgiche - Carenza del marchio CE e indicazione dei prodotti come mascherine a tre veli nelle fatture pro forma quali elementi escludenti l'incapacità dei clienti, peraltro esperti professionali del settore, di accorgersi che le mascherine acquistate non erano veri e propri dispositivi medici - Beni da consegnare agli acquirenti “esperti” palesemente difformi da quelli pattuiti - Reato di frode in commercio nella forma consumata configurabile quando si consegna una cosa diversa da quella pattuita ("aliud pro alio") e quando, pur essendoci identità di specie, si consegna una cosa qualitativamente diversa da quella pattuita nelle caratteristiche non essenziali del prodotto relative alla sua utilizzabilità, al suo pregio qualitativo o al grado di conservazione - Reato di frode in commercio nella forma tentata, senza traditio del bene, configurabile in caso di idoneità della condotta univocamente diretta a realizzare l'evento del reato costituito dalla consegna di una cosa diversa per origine, provenienza, qualità o quantità da quella oggetto del contratto.

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