28 marzo 2017
La fattispecie del look-alike dei prodotti come figura di concorrenza sleale confusoria
Il termine look-alike è usato dalla dottrina e dalla giurisprudenza anche italiane per definire un prodotto che imita consapevolmente un bene di un marchio affermato, con modalità che comportano un significativo rischio di confusione, derivante in particolare dalle caratteristiche delle confezioni e dalle tecniche di offerta della merce nelle grandi catene di distribuzione.
Quando l’aspetto esteriore del prodotto contestato ricalca quello dell’altro sia nel suo aspetto globale sia nella scelta delle immagini di dettaglio, si viene a creare una situazione confusoria riconducibile alla fattispecie di cui al n. 1 dell’art. 2598 c.c. poihè l’acquirente che vede simultaneamente i due prodotti esposti sullo stesso o su attigui scaffali del supermercato è indotto a confondersi, scambiandoli, ritenendoli equivalenti o, quantomento, provenienti dalla medesima impresa.