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6 marzo 2019

Blockchain ed innovazione: anche San Marino emette un decreto a tutela di questa tecnologia

di Maria Alessandra Monanni

La Repubblica di San Marino non si ferma davanti all’innovazione e alle riflessioni in termini di possibili applicazioni delle nuove tecnologie, come la blockchain. Per questo attraverso la creazione del "San Marino Innovation", Istituto per l’Innovazione di San Marino, essa si assume il compito di sviluppare un ecosistema di innovazione tecnologica per la crescita economica del Paese in un ambiente competitivo. L’obiettivo è che le aziende acquisiscano maggiore certezza, anche a livello normativo, in quei settori ove la tecnologia si sta facendo strada velocemente.

Il Decreto Delegato Blockchain

Vista la potenzialità della tecnologia della blockchain, dopo un’analisi approfondita del quadro normativo e dei mercati internazionali più rilevanti, si è giunti alla consapevolezza di dover redigere una normativa capace di disciplinare le sue diverse applicazioni.

Promotori della nuova normativa sono stati la Segreteria di Stato per l’Industria della Repubblica di San Marino e San Marino Innovation, con il supporto di diversi professionisti, che hanno portato all’emissione del Decreto Delegato Blockchain (di seguito Decreto). Strumento per permettere un veloce adeguamento della normativa che vada di pari passo con lo sviluppo della tecnologia e per definire le "funzioni regolamentari in capo a San Marino Innovation" in applicazione di un "modello sandbox".

Quindi tramite tale Decreto, il proposito della Repubblica di San Marino (di seguito San Marino) è generare un ecosistema in cui si possa agire in virtù di norme "chiare, precise e ben comprensibili", al fine di attirare possibili investitori che realizzino progetti a livello internazionale, così da collocarsi tra "uno dei centri di eccellenza a livello mondiale, nonché come il miglior partner legislativo degli innovatori".

"Il nostro obiettivo - sottolinea Andrea Zafferani , Segretario di Stato della Repubblica di San Marino - è quello di far crescere il settore dell’innovazione che è al centro della nostra nuova strategia di sviluppo. Vogliamo rendere il nostro Paese un hub tecnologico a livello internazionale e un partner legislativo per tutti coloro che vorranno sviluppare i propri progetti blockchain nella nostra realtà, potendo ritrovarvi un terreno fertile e un quadro giuridico ideale. In questo senso, il Decreto Blockchain rappresenta un tassello fondamentale (…) specificamente rivolto alle imprese ad alto contenuto tecnologico, sia start-up che grandi aziende (…)".


La disciplina del Decreto

Il Decreto aspira ad assicurare "una maggiore trasparenza, chiarezza e semplicità nel formulare norme specifiche per le diverse applicazioni della Tecnologia del Registro Distribuito", per cui va a regolamentare:

  • l’emissione di due categorie di Token sulla blockchain;
  • la loro commercializzazione attraverso una "Initial Token Offering" (ITO), ossia Offerta Iniziale di Token;
  • una specifica disciplina fiscale e contabile.


Emissione dei token digitali

Il Decreto disciplina due categorie di token digitali:

  • i "token di utilizzo", che permettono l’acquisto di prodotti o servizi offerti dalle imprese;
  • i "token di investimento" (security token), ossia "asset digitali che rappresentano uno strumento sottostante" che può essere individuato in azioni, strumenti finanziari partecipativi e titoli di debito dell’emittente.

Esiste una terza categoria di token, "token di pagamento" (payment token), le criptovalute - accettati come forme di pagamento senza attribuire diritti verso l’emittente - la quale al momento è stata esclusa dal Decreto in quanto connessa alla regolamentazione del mercato monetario e dei relativi servizi di pagamento.
 

Initial Token Offering (ITO)

La commercializzazione dei token avviene tramite una Initial Token Offering: un Ente Blockchain (ossia "soggetto giuridico che ha ottenuto un particolare riconoscimento da parte dell’Istituto e iscritto ad un apposito registro") emette i token per permettere agli utenti di acquistarli in conformità a determinate regole comuni ad entrambe le categorie:

  • l’elaborazione di un Whitepaper e Nota di sintesi
  • l’obbligo di "effettuare una pubblicità relativa all’offerta di token che sia chiaramente identificabile e che rechi informazioni accurate e non ingannevoli".

A tutela dell’utente e del mercato, l’istituto San Marino Innovation potrà vincolare l’offerta esigendo dall’Ente Blockchain ulteriori informazioni ad integrazione di quelle già ricevute al fine di "preservare la trasparenza e la credibilità del sistema, così come proibire o sospendere l’offerta/pubblicità in caso di violazione delle disposizioni di legge".

Inoltre, in caso di offerte al pubblico, sarà opportuno redigere un Prospetto Informativo che segua gli stessi criteri della LISF (ossia la Legge sulle imprese e sui servizi bancari, finanziari e assicurativi, Legge 17 novembre 2005, n.165) e della Direttiva Europea "Prospetti" (Direttiva 2003/71/CE, abrogata dal Regolamento (UE) 2017/1129 - Nuovo Regolamento Prospetti").

In ultimo San Marino opta per la costituzione e l’utilizzo di uno specifico trust con il compito di gestire "in maniera unitaria e accentrata l’emissione di token e i rapporti con gli investitori" , oltre ad assumere il ruolo di unico interlocutore verso l’emittente.

Il trust rappresenta lo strumento ideale per gestire l’emissione dei token in piena trasparenza, aspetto essenziale per questa tipologia di attività.


Disciplina fiscale e contabile

Il decreto prevede l’impiego di un "meccanismo di assimilazione" in termini fiscali e contabili, per cui i token di utilizzo sono considerati come valute estere mentre i token di investimento come azioni, strumenti finanziari partecipativi o titoli di debito dell’emittente.

Questo orientamento permetterà a tutti gli investitori di poter conoscere chiaramente il regime di tassazione senza possibilità di interpretazioni, garantendo così l’interesse per questo sistema.

Inoltre il Decreto ha previsto un’esenzione fiscale, ai fini della Imposta Generale sul Reddito (IGR), per i redditi ottenuti tramite operazioni effettuate con sede a San Marino. Mentre saranno tassati tutti i redditi che usciranno dal territorio sammarinese.

La modalità di gestione dei token presentata in questo Decreto pone San Marino in una posizione di vantaggio rispetto ad altri Paesi che hanno adottato incentivi fiscali solo per le criptovalute e non per le altre due categorie di token.

Questo nuovo Decreto permetterà quindi un maggiore afflusso di investitori a San Marino senza però un’apertura indiscriminata del mercato. Difatti la politica sammarinese prevede rigide misure di controllo dei capitali che si intendono far entrare nel Paese, tramite un’adeguata "verifica in forma rafforzata".

In base a ciò la commercializzazione dei token potrà essere effettuata solamente nei confronti di imprese o persone che si attengano alle regole di trasparenza e legalità in conformità alla disciplina antiriciclaggio.

 


Dott.ssa Maria Alessandra Monanni

Legal Specialist in Proprietà Intellettuale 
Copywriter e Blogger