• Diritti di proprietà industriale - Aspetti generali

14 novembre 2014

Scarsa tutela della proprietà intellettuale in Cina? Le cifre lo smentiscono

Lo studio SPTL, attivo da 30 anni e con buona reputazione a Shanghai, ha raccolto interessanti statistiche sulle azioni di tutela della proprietà intellettuale, intraprese in Cina nel 2013 da vari uffici dell’AIC.

L’AIC è un organo amministrativo che controlla ed interviene nei casi di violazione della legge sul diritto intellettuale a livello amministrativo.

Le aziende occidentali hanno finora mantenuto la convinzione diffusa che la tutela dei diritti di proprietà intellettuale avviene raramente in Cina e che le Corti di solito riconoscono risarcimenti irrisori in caso di violazione.

Ora non è più così, grazie in particolare alla nuova legge sui marchi e alle tre nuove Corti specializzate istituite di recente a Pechino, Shanghai e Guangdong.

Oltre a questo, pochi sanno che nel 2013 i diversi uffici AIC hanno gestito in tutto 56.867 casi relativi ai marchi, tra i quali 49.971 sono i casi di infrazione e contraffazione.

La ripartizione per province è la seguente:

- Zhejiang 6142
- Guangdong 5.965
- Anhui 4.930
- Fujian 4.146
- Shanghai 2.990
- Jiangsu 2.725
- Hubei 2.267

Il fatto notevole è che solo 11.735 casi sono relativi a proprietari stranieri: vale a dire, i restanti 45.132 casi erano azioni adottate nei confronti di imprese cinesi.

STPL riferisce che, in molti casi di violazione, i titolari dei marchi utilizzano le azioni cautelari dell'AIC come metodo prioritario per impedire la contraffazione, o usarlo come un primo passo per raccogliere le prove per la causa per il risarcimento del danno al Tribunale del popolo.

Non ci sono dubbi che la nuova legge sui marchi cinesi sia la benvenuta e la recentissima istituzione di tribunali specializzati potrà certamente migliorare l'esperienza, la coerenza e la qualità delle decisioni dei casi di violazione della proprietà intellettuale in Cina.

Tuttavia, perché un titolare di diritti in PI non dovrebbe impedire il proseguo della contraffazione e raccogliere prove attraverso in intervento dell'AIC, prima di ricorrere alla Corte per una richiesta di risarcimento?

Abbastanza stranamente, sembra che le imprese straniere, che si affacciano sull'enorme e attraente mercato cinese, non conoscono tutte le opportunità che hanno di far valere i loro diritti di proprietà intellettuale.

Eppure 49.971 casi in un solo anno sono tanti anche per un paese così grande!

I luoghi comuni devono essere assolutamente essere rivisti e tutti noi dobbiamo considerare di come la Cina sia diversa e la velocità con cui sta cambiando la sua normativa e il suo sistema giudiziario per far fronte alla sua straordinaria crescita in corso.

 


Dr. Francesco Bonini
European Trademark and Design Attorney

Studio Bonini
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