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6 dicembre 2014

Gechi e rettili vari

Nella decisione n. 148/2014 dell’UIBM è stata accolta l’opposizione n. 490/2012 basata sul marchio figurativo rappresentante un rettile nei confronti di un marchio richiesto raffigurante un geco.

I marchi contraddistinguono degli occhiali e sono chiaramente simili. Ma quello che colpisce è piuttosto la loro somiglianza con la famosa immagine di M.C. Escher.

Il rettile stilizzato dall’artista ha avuto innumerevoli applicazioni e riproduzioni e non è da escludersi che i due marchi - specie quello di sinistra - si siano ad esso ispirati.

Del resto il fenomeno dell’appropriazione di forme e segni celebri nel mondo dell’arte ad usi commerciali è  noto.

Il rapporto tuttavia tra gli apporti dell’estetica e la loro riproduzione nella composizione di un marchio non è stato ancora approfondito, salvo che per gli aspetti relativi all’eventuale violazione di un diritto d’autore anteriore, diritto – tra l’altro – ammesso  come motivo di opposizione avverso il marchio comunitario, ma non il marchio nazionale.

Restando al procedimento di opposizione previsto nel nostro ordinamento, la questione potrebbe avere un qualche rilievo (magari in un prossimo strong case, in cui la riproduzione sia più evidente) sotto il profilo dell’accertamento della forza distintiva del marchio dell’opponente e della teoria del marchio forte-marchio debole nella valutazione della confondibilità dei segni.

 


Prof. Avv. Stefano Sandri