2 aprile 2015
Negozi tecnologicamente avanzati, ecco il brevetto di Amazon
Amazon ha depositato presso l’US Patent & Trademark Office una domanda di registrazione per un brevetto relativo ad un “concept store” tecnologicamente avanzato. Il gigante dell’e-commerce, questa volta non si muove nel digitale, bensì nel mondo reale ed infatti la sua domanda di brevetto ha ad oggetto un vero e proprio nuovo modo di concepire il commercio al dettaglio.
Si tratterebbe di un negozio che, usando una tecnologia in-store, costituita da telecamere, sensori e sistemi RFID, permette ai consumatori di ritardare il pagamento rispetto all’apprensione del prodotto.
La tecnologia RFID e le telecamere identificheranno prodotti e acquirenti che escono dal negozio e l’acquisto verrà addebitato, mediante una conferma digitale, solo successivamente.
Il nuovo concept store di Amazon permetterà una notevole riduzione di costi, infatti, a differenza delle operazioni classiche di vendita al dettaglio, non vi sarà più bisogno dei cassieri.
Il consumatore, quindi, entra nel negozio, seleziona i prodotti che gli interessano, i prodotti scelti vengono automaticamente identificati e associati al consumatore e, quando egli entra e / o passa in una zona di “transizione” dedicata gli acquisti gli vengono addebitati. Una volta fuori dal negozio, il consumatore viene avvisato via e-mail, via SMS o mediante altre forme di comunicazione dell’addebito sul proprio conto relativo agli acquisti effettuati.
In questo modo, si creerebbe un vero e proprio sistema di tracciamento degli utenti e dei loro acquisti, raccogliendo informazioni anche sensibili sugli utenti, loro immagini personali, con foto e videocamere, rilevando dettagli particolari come l’altezza, il peso, la postura, l’andatura, eventuali menomazioni, così come codici identificativi, dati biometrici, i tipi di acquisti effettuati, con quanta frequenza uno stesso soggetto si reca nello store, quali metodi di pagamento utilizza, ecc.
Pertanto, in tali casi, occorrerà un’analisi approfondita per capire come meglio poter informare l’utente sul trattamento dei propri dati che dovrebbero essere usati solo ed esclusivamente per permettere al cliente di concludere la transazione, salvo consensi specifici ed espressi, con modalità che non incidano sull’attività commerciale.
Per il momento quella di Amazon resta solo una domanda depositata per proteggere un’idea.
Amazon, tuttavia, ha depositato nel 2013 un’altra domanda di brevetto per un altro progetto legato sempre ad uno store, ma in questo caso, si tratta di un luogo fisico che consente al cliente di ritirare personalmente la merce che in precedenza ha acquistato on line. In tal modo, si riducono le spese di spedizione rispetto alla consegna a domicilio. L’azienda, peraltro, ha già posizionato dei distributori automatici in alcune città e aeroporti degli Stati Uniti e pare abbia sistemato appositi armadietti anche all’interno di negozi da cui i clienti possono ritirare personalmente i beni già acquistati online.
Annalisa Spedicato
Avvocato, si occupa di diritto della Proprietà Industriale e Intellettuale, Diritto dei Nuovi Media, Dati Personali. Area legale “MACROS”