15 febbraio 2021
Qual è il valore dei brevetti per le startup?
In un recente studio pubblicato sulla rivista “The Journal of FINANCE”, si sostiene la tesi che ci sia una correlazione tra la concessione di un brevetto e l’incremento delle prestazioni di una startup.
L’analisi è stata effettuata sulle domande di brevetto US (primo deposito) a titolarità di startup innovative (per un totale di 34.215 domande), nel periodo compreso tra il 2001 e il 31 dicembre 2013 (la banca dati di riferimento è quella dell’USPTO). I dati brevettuali sono stati combinati con altri dati e precisamente con quelli correlati alle performance delle startup (es. aumento delle vendite, raccolta fondi, cessione di brevetti, ecc.…) accedendo a varie risorse online.
Dall’analisi dei dati risulta che le startup che riescono ad ottenere un primo brevetto concesso (negli Stati Uniti) hanno un incremento sia del numero di dipendenti (55%) sia delle vendite (80%) nei cinque anni successivi.
La concessione del primo brevetto aumenta sia il numero dei successivi brevetti (56,5%) sia la loro qualità (misurata con il numero di citazioni successive).
Al contrario, la concessione delle domande successive non fornisce così tanti benefici come per il primo brevetto o quantomeno non hanno un effetto diretto nel promuovere la crescita che, probabilmente, dipende da altre risorse che la startup ha acquisito nel tempo.
Inoltre, il primo brevetto concesso accresce le probabilità di essere finanziati da un VC, una banca d’affari o di raccogliere capitale da azionisti.
Questi risultati suggeriscono che il valore dei brevetti delle startup cambia nel tempo.
Mentre una prima domanda di brevetto, che ottiene la concessione, fornisce un sostanziale incremento alla crescita e alla creazione di nuove soluzioni innovative, quelle successive hanno un impatto solo sull’innovatività.
Massimo Barbieri
Technology Transfer Office (Politecnico di Milano)
Referente TTO per le invenzioni dei dipartimenti CMIC ed Energia