25 novembre 2016
Imitazione servile: se l’involucro dei prodotti è trasparente, il diverso packaging utilizzato non esclude l’illecito confusorio
L’ormai diffuso fenomeno del cd. look-alike, ossia di prodotti che ne imitano altri, notori, anche senza esserne delle contraffazioni, richiamandoli per aspetto esteriore, ed in particolare per il packaging, e venduti ad un prezzo inferiore, con conseguente danno per il primo produttore, è stato oggetto di un’interessante decisione del Tribunale di Milano.
Questo contenuto è riservato agli abbonati. Se già disponi di un accesso valido clicca qui per autenticarti.
In caso contrario è possibile:
- contattare i numeri 06.56.56.7212 o 392.993.6698
- inviare un messaggio WhatsApp al numero 392.993.6698
- inviare una richiesta al servizio clienti
- consultare le formule di abbonamento