• Indicazioni geografiche e denominazioni di origine

28 novembre 2016

Il Testo Unico del Vino è legge

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che, con l'approvazione definitiva di oggi alla Camera dei Deputati, il Testo unico del vino è legge.

Il Ministro Maurizio Martina commenta:

E' un risultato al quale abbiamo lavorato molto in questi mesi insieme al Parlamento e che oggi è realtà. Finalmente diamo ai produttori una sola legge di riferimento con 90 articoli che riassume tutta la normativa precedente [ n.d.r.: si stimano attualmente oltre 4mila pagine di leggi e provvedimenti]. Un'operazione di semplificazione che era attesa da anni e che consente di tagliare burocrazia, migliorare il sistema dei controlli, dare informazioni più trasparenti ai consumatori. Col Testo unico possiamo contribuire a rafforzare la crescita di un settore che già oggi vale più di 14 miliardi di euro e con un export che supera i 5,5 miliardi.

In particolare la legge si concentra su un'operazione concreta di semplificazione su produzione, commercializzazione, denominazioni di origine, indicazioni geografiche, menzioni tradizionali, etichettatura e presentazione, gestione, controlli e sistema sanzionatorio. Un'unica legge di riferimento per il settore con un impianto chiaro che favorisce i produttori e gli operatori del settore e che porta a uno snellimento burocratico molto importante.

Più certezza del diritto, meno contenziosi e un sistema di controlli migliore per la tutela di un settore chiave per l'agroalimentare italiano.

Spazio all'innovazione con la possibilità di introdurre in etichetta sistemi di informazione al consumatore che sfruttino le nuove tecnologie contribuendo ad aumentare la trasparenza.

Importante innovazione anche nella tutela del prodotto contro la contraffazione: i controlli sulle imprese del settore vitivinicolo confluiscono nel registro unico dei controlli (RUCI) a prescindere se siano o no imprese agricole.

Novità di rilievo saranno introdotte anche nel sistema sanzionatorio con l'introduzione del principio del “ravvedimento operoso” che consentirà di sanare con multe ridotte le irregolarità solo formali.