30 dicembre 2014
Brevetti, Nokia all'offensiva per la tutela del proprio portafoglio
La preoccupazione espressa qualche giorno fa dal vice Presidente della Commissione europea, nonchè Commissario per la concorrenza, Joaquin Almunia, sembra prendere corpo ogni giorno di più. Il Commissario, in un discorso sulla relazione tra la tutela della concorrenza e la tutela dei diritti di proprietà industriale, aveva paventato la possibilità che Nokia, dopo aver venduto la divisione smartphone a Microsoft, si sarebbe concentrata eccessivamente nella "valorizzazione" del suo asset principale: il portafoglio brevetti.
Proprio in questi giorni è arrivata la sentenza del tribunale tedesco di Monaco di Baviera che riconosce la violazione da parte di HTC di un brevetto di Nokia (EP1148681) riguardante un "metodo per il trasferimento di informazioni tra risorse" via NFC o Bluetooth, ritenuto non essenziale (SEP) e per questo non non vincolato ad obbligo di licenza FRAND. Ora HTC potrà ricorrere in appello, ma intanto Nokia ha la possibilità di chiedere l'esecuzione provvisoria della sentenza.
E' la terza pronuncia favorevole a Nokia, da marzo ad oggi in Germania, contro HTC che finora ha sempre provveduto a rimuovere le funzioni incriminate attraverso aggiornamenti software, mentre un'altra causa dovrebbe partire nei prossimi giorni. Più in generale, ricorda Nokia, dal 2012 HTC è stata chiamata in causa per circa 50 violazioni di brevetti e quasi sempre è stata dichiarata soccombente dai giudici.
Questa politica aggressiva di Nokia, tesa a tutelare i propri brevetti costati anni e milioni di investimenti, sembra ora preoccupare tutto il mondo Android a cominciare da Google. Varie fonti danno per imminente un attacco in grande stile a Google Maps e al relativo sistema di navigazione, uno dei cavalli di battaglia del colosso americano.