11 luglio 2014
Brevetti, nasce il License on Transfer Network (LOT) per contrastare il fenomeno del "patent trolling"
Il network nasce in questi giorni per iniziativa di aziende del calibro di Canon, Dropbox, Google e SAP e, oltre ai normali accordi di licenza tra i membri, prevede un meccanismo di collaborazione per cui se un membro vende asset al di fuori dell’organizzazione, le altre potranno accedere a quei titoli in modo libero e gratuito.
Lo scopo è quello di creare una sorta di barriera protettiva per rendere inefficaci le pratiche di patent trolling, attuate da quelle società, Patent Assertion Entities (PAE), che acquistano brevetti e altri titoli di proprietà industriale non per produrre beni o offrire servizi, ma al chiaro scopo di utilizzarli come mezzo di pressione o ricatto verso altre società o privati.
Queste controversie, si legge sul sito della LOT,
hanno rallentato il ritmo di innovazione, hanno causato l'aumento dei prezzi per i consumatori, ridotto i rendimenti per gli azionisti, e distolto i nostri migliori tecnici e dirigenti dallo spingere la nostra tecnologia e le nostre economie in avanti. Invece di impiegare tempo prezioso in lavori innovativi e produttivi, le risorse sono spesso coinvolte in deposizioni e giudizi per difendere le loro aziende contro le cause sui brevetti. Questi contenziosi danneggiano sotto ogni aspetto le nostre imprese.
Più di 10.000 aziende sono stati trascinate in controversie almeno una volta da un PAE, per un totale di 14.000 contenziosi contro più di 33.000 persone coinvolte.
La LOT, che grazie ai suoi membri fondatori raccoglie all'interno del suo portafoglio circa 300.000 brevetti, di cui 50.000 americani, invita tutti le aziende interessate ad unirsi al network attraverso la sottoscrizione un accordo di adesione.