E' stato firmato l’Accordo di sede tra il Tribunale Unificato dei Brevetti e l'Italia

Il 26 gennaio 2024 è stato firmato l'Accordo di sede tra il Tribunale Unificato dei Brevetti (Unified Patent Court - UPC) e la Repubblica Italiana che prevede l'istituzione a Milano della terza sede della divisione centrale dell’UPC.

L’Accordo di sede giunge dopo la decisione unanime del Comitato amministrativo del Tribunale Unificato dei Brevetti del giugno scorso che ha stabilito di istituire a Milano una sezione della divisione centrale dell'UPC in sostituzione dell'ex sezione di Londra. Sono poi seguite a novembre alcune giornate internazionali di formazione dell'UPC tenutesi nel capoluogo lombardo.

Il Tribunale Unificato dei Brevetti è uno strumento sovranazionale di risoluzione delle controversie in materia di brevetti europei, le cui sentenze dovranno essere riconosciute ed applicate in tutti i Paesi aderenti al sistema.

Come si legge nel comunicato della Farnesina, l'Accordo di sede è stato firmato, per l’Italia, dal Direttore Generale per l’Europa della Farnesina Nicola Verola e, per il Tribunale Unificato dei Brevetti, dal Presidente della Corte di Appello Klaus Grabinski. Alla cerimonia erano presenti anche rappresentanti dei Ministeri della Giustizia, delle Imprese e del Made in Italy e dell’Economia e Finanze, oltre ad una rappresentanza dei giudici italiani dell'UPC.

Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha commentato la firma dell'Accordo dichiarando:

“La firma di questo accordo rappresenta un altro significativo tassello dell’azione del Governo volta a promuovere la tutela della proprietà industriale, elemento cruciale a favore della crescita e della competitività del nostro Paese.

Con l’accordo di sede - il primo in Europa da quando il Tribunale dei Brevetti è entrato in funzione - l’Italia vuole rafforzare la cooperazione con l'UPC e si impegna ad assicurare che i suoi uffici nel nostro Paese possano operare nelle migliori condizioni”.