18 luglio 2014
Pubblicata la VII edizione del Global Innovation Index sul tema del fattore umano nell'innovazione
il Global Innovation Index di quest'anno, pubblicato dalla Cornell University in collaborazione con la business school INSEAD, e la WIPO, analizza le economie di tutto il mondo, utilizzando 81 indicatori per misurare la loro capacità d'innovazione e i risultati ottenuti. Pubblicato dal 2007, il GII è ormai uno strumento di benchmarking per i dirigenti aziendali, responsabili politici e tutti coloro che vogliono comprendere lo stato dell'innovazione in tutto il mondo.
Nella classifica mondiale dei paesi per ciò che concerne l'innovazione, la Svizzera rimane in testa per il quarto anno consecutivo. La Gran Bretagna passa al secondo posto, scavalcando la Svezia che segue al terzo posto. Una new entry tra i primi dieci di quest'anno è Lussemburgo:
- Svizzera (1)
- Regno Unito (3)
- Svezia (2)
- Finlandia (6)
- Olanda (4)
- Stati Uniti d'America (5)
- Singapore (8)
- Danimarca (9)
- Lussemburgo (12)
- Hong Kong (Cina) (7)
Questi paesi, secondi i dati del GII, hanno efficienti ecosistemi di innovazione e gli investimenti in capitale umano sono combinati con infrastrutture solide e all'avanguardia che contribuiscono ad ottenere alti livelli di creatività e di efficienza nella produzione di beni e servizi.
Il divario con le economie meno innovative continua ad essere ampio per le difficoltà a tenere il passo con i progressi delle economie sviluppate. Ciò è spiegato in parte con le loro difficoltà a trattenere le risorse umane necessarie, che è il focus della relazione di quest'anno.
L'Italia figura quest'anno al 31° posto ben lontana dalle vette, chiudendo la classifica dei paesi più sviluppati e preceduta anche da Cipro, Malta e Slovenia.