3 aprile 2014
Sky obbligata a pagare l'equo compenso agli autori delle opere cinematografiche trasmesse sui suoi canali
La Siae annuncia con soddisfazione l'esito favorevole, in primo grado, della causa sull’equo compenso promossa, nell'estate del 2012, da Sky, la quale aveva eccepito l’incostituzionalità dell’articolo 46 bis della legge sul diritto d’autore rifiutandosi di pagare l’equo compenso agli Autori delle opere cinematografiche trasmesse sui canali digitali, satellitari e sul web.
Sky chiedeva al Tribunale di accertare che il pagamento dell'equo compenso non potesse essere determinato a mezzo dei meccanismi di contrattazione ed arbitrato collettivi previsti dall‟art. 46 bis co. 4 della legge sul diritto d'autore, ma dovesse essere determinato in base a meccanismi di negoziazione individuale, eccependo l'incostituzionalità dell'articolo stesso per un eccesso di delega da parte del legislatore.
Il Tribunale di Milano, con sentenza del 03/01/2014, si è pronunciato nel negativamente ribadendo la piena legittimità dell'articolo contestato.
In una nota sul sito web, il Consiglio di Gestione Siae, comunica:
E’ un passo fondamentale perché riguarda in prima istanza gli Autori di cinema e più in generale tutti gli Autori. Sky aveva sostenuto l’incostituzionalità dell’equo compenso, mentre il Tribunale ha sancito la piena legittimità dell’operato Siae e ha accertato come dovuto il compenso agli Autori cinema da parte dell’emittente televisiva, rimettendone la determinazione alla procedura di arbitraggio prevista dall’articolo 46 bis. Si conferma quindi che la vittoria di Siae è di grande rilevanza sia perché costringerà Sky a pagare (anche per l’omesso equo compenso agli Autori nel periodo dal luglio 2010 al dicembre 2012), sia soprattutto perché viene riconosciuto, in maniera chiara e inequivocabile, il meccanismo di arbitraggio che è la strada giusta e corretta da seguire. Strada che Siae ha già percorso ottenendo anche su tale fronte un rilevante successo nei confronti di Confindustria SIT (Servizi Innovativi e Tecnologici). Proprio il contenuto di tale ultimo lodo dovrà essere rispettato da tutte le emittenti.