23 giugno 2014
Diritto d'autore, raggiunto un accordo nella controversia sulla ripartizione dei diritti connessi
A oltre sei mesi dall'inizio del contenzioso giudiziario aperto dal Nuovo IMAIE nei confronti della SCF e della ItsRight, che si erano accordate a seguito della liberalizzazione nella gestione del diritto connesso, attuata con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 19 dicembre 2012, si è finalmente giunti ad un accordo, notificato al Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria presso la Presidenza del Consiglio, che pone termine al contenzioso.
Ricordiamo che il Nuovo IMAIE aveva chiesto - e in un primo momento ottenuto - al Tribunale di Roma l'inibizione nei confronti della SCF e della ItsRight a disporre delle somme degli artisti sino a quel momento da loro raccolte, inibizione poi annullata dallo stesso Tribunale in quanto ha ritenuto che a seguito della liberalizzazione del mercato voluta dal legislatore, l’ex monopolista Nuovo IMAIE, non avesse più alcuna ragione per opporsi a che l’intermediazione dei diritti venisse affidata all’autonomia privata.
Nel mese di aprile 2014 è stato poi pubblicato l’atteso decreto interministeriale di riordino della materia del diritto connesso al diritto d’autore, adottato il 17 gennaio 2014 che ha dettato i criteri di ripartizione dei compensi dovuti ad artisti interpreti ed esecutori per diritti connessi al diritto d'autore.
Ora dunque l'accordo raggiunto dai tre attori della disputa, che è stato salutato con parole positive dal presidente del Nuovo IMAIE:
La mia soddisfazione è evidente. Nell’accordo attuale è finalmente rispettata la volontà dell’artista, per cui non sarà il produttore discografico a scegliere la collecting cui deve versare il compenso dell’artista, ma quest’ultimo ad indicare il proprio mandatario. Oltretutto, viene rispettato il principio, più volte ribadito in sede comunitaria, che sancisce la nullità delle cessioni dei compensi per copia privata e per la prima volta si riconosce anche in capo all’artista USA il diritto di percepire l’equo compenso. Insomma, un bel passo avanti. E francamente, ci sentiamo orgogliosi di aver ottenuto questo risultato, che è nell’interesse di tutti gli artisti, associati o meno al nostro Istituto.