• Made in Italy

21 gennaio 2014

Made in Italy, Google lancia il progetto “eccellenze in digitale”

Google, in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Unioncamere, Università Ca’ Foscari e Fondazione Symbola, dà avvio ad una splendida iniziativa volta a valorizzare il Made in Italy in tutta la sua ricchezza e a favorire la sua espansione anche nel mondo digitale: “Made in Italy: eccellenze in digitale”.

A questo lo scopo il Google Cultural Instutute ha messo in linea un nuovo portale dove sarà possibile scoprire le eccellenze del sistema agroalimentare e dell’artigianato italiano, attraverso immagini, video e documenti storici, tesi a mettere in evidenza la loro storia e il forte legame con il territorio.

Ma il progetto, oltre ad essere una vetrina digitale del made in Italy, sarà anche un importante punto di riferimento per tutte le aziende che vorranno cimentarsi con le potenzialità di internet e dell'e-commerce in quanto, grazie alla collaborazione con Unioncamere, fornirà un supporto diretto sul territorio attraverso i "giovani digitalizzatori" che affiancheranno le aziende per sviluppare il proprio buisness online.

Infatti il progetto nasce dalla considerazione che

il modello produttivo italiano è in grado di rispondere ad esigenze di grande qualità e forte personalizzazione, sa sostenere produzioni limitate, si potrebbe definire artigianato industriale. Questo lo rende ideale per avere successo in internet, perché grazie ad internet si possono raggiungere clienti sparsi in tutto il mondo e quello che ne risulta è un grande potenziale per l’export: i prodotti di nicchia non sono più costretti in mercati di nicchia.
Tuttavia, il Made in Italy è ancora poco presente sul web e poche sono le eccellenze conosciute all’estero rispetto, ad esempio, alla ricchezza agroalimentare e artigianale del nostro Paese. Un riflesso di questo emerge anche guardando alle aziende piccole e medie e alla loro presenza online: solo il 34% delle PMI ha un proprio sito internet e solo il 13% lo utilizza per fare e-commerce (dati Eurisko ICT 2013).