• Diritti di proprietà industriale - Aspetti generali

5 giugno 2018

"Click-Community e New-Consumer - Cosa cambia nel marchio"

Compare nelle librerie in questi giorni l’ultimo libro di Stefano Sandri, "Click-Community e New-Consumer-Cosa cambia nel marchio" (ed. Discendo Agitur). 

Nel paradigma della narrazione del marchio c’è chi parla (l’impresa) e chi ascolta (il consumatore), una narrazione che naturalmente, si svolge e si sviluppa nel tempo.

Il dialogo tra l’impresa, in particolare attraverso la mediazione del marchio, e il pubblico di suo interesse, il consumatore, richiede però oggi parole nuove, imposte dall’avvento della Click-Community (l’insieme delle caratteristiche della società contemporanea, icasticamente rappresentata dal gesto del 'click' del computer) e della cultura del Cambiamento (l’insieme dei fenomeni che caratterizzano la società contemporanea in continuo divenire), divenuto anche il mantra della politica.

Ma quali sono le parole di questo nuovo dialogo?  Chi detta le regole del gioco?

È essenziale, infatti, superare il fisiologico ritardo con cui il diritto vive l’adattamento. In proposito, il diritto di marchio mostra chiari sintomi di deficit nell’affrontare questi problemi.

La ricerca di Sandri, accompagnata da esemplificazioni e rappresentazioni grafiche che ne rendono agevole la lettura, analizza come il Cambiamento abbia modificato negli ultimi anni natura e ruolo del consumatore nei suoi aspetti percettivi e comportamentali nei confronti del marchio, anzi del brand, e in che misura le imprese ne siano consapevoli e stiano modificando le loro strategie di marchio, comunicazione e marketing nella direzione della condivisione e della compartecipazione del New-Consumer.

La ricerca evidenzia, secondo Sandri, che stiamo assistendo ad una vera rivoluzione copernicana, che pone il consumatore al centro del mondo del marchio, rovesciando il rapporto con l’impresa, che oggi è chiamata ad inseguirlo, e non a registrarne semplicemente la domanda. La funzione del marchio sembra, dunque, stia passando da quella di distinguere i prodotti a quella di distinguere l’identità del consumatore. E il diritto ne deve prender atto.