23 dicembre 2016
Plagio di uno spettacolo circense: il caso Circo de Los Horrores vs. Circo degli Orrori: infierno
Con due ordinanze in data 21 gennaio 2016 e, in sede di reclamo, in data 6 giugno 2016, emesse all’esito di un lungo procedimento cautelare, la Sezione Specializzata del Tribunale di Roma ha ritenuto che lo spettacolo “Circo degli Orrori: Infierno” costituisca un plagio del più noto “Circo de Los Horrores”, inibendone ogni ulteriore rappresentazione.
Si tratta, a quanto risulta, dei primi precedenti editi non solo in Italia ma a livello mondiale che riconoscono che anche gli spettacoli circensi possono beneficiare della protezione del diritto d’autore.
Tale procedimento era stato avviato nel febbraio 2015 dai titolari dei diritti sul “Circo de Los Horrores”, spettacolo ideato dall’artista spagnolo Suso Silva che rivisita in chiave horror i tradizionali elementi e personaggi del mondo circense tutti assistiti, tra gli altri, nei confronti degli organizzatori dello spettacolo “Circo degli Orrori: Infierno”, lamentando come questi ultimi non solo avessero realizzato uno spettacolo molto simile a quello ideato da Suso Silva, ma lo avessero promosso con modalità confusorie, insinuando nel pubblico la falsa convinzione che esso fosse il nuovo ed inedito spettacolo della compagnia dell’originale “Circo de Los Horrores” già portato in tournée in Italia nel 2014.
Il Giudice cautelare, dopo avere ricordato che la legge sul diritto d’autore tutela le opere creative “che appartengono, tra le altre, al teatro” e che tale ambito “ricomprende evidentemente lo spettacolo circense”, ha giudicato il “Circo de Los Horrores” meritevole di tale protezione, ritenendo che “l’impianto complessivo dell’opera, lo spunto narrativo, l’ambientazione, la scelta e il sistema di presentazione dei personaggi, le scenografie, il ritmo impresso alle sequenze sceniche e gli snodi narrativi” evidenzino “un’elaborazione originale e personale dell’autore”.
Quanto, poi, alla valutazione del plagio, l’ordinanza ha condiviso le conclusioni della consulenza tecnica disposta in corso di causa, osservando come i due spettacoli presentino “notevoli somiglianze”, con riferimento “all’idea narrativa portante”, “al mezzo espressivo utilizzato”, “alla caratterizzazione dei personaggi”, “alla sequenza degli eventi rilevanti”, “alle finalità narrative” e “alle forme espressive lessicali” tanto che – conclude il Giudice – “gli schemi delle fasi sequenziali e tematiche dei due spettacoli sono sovrapponibili”.
Il Tribunale ha altresì ritenuto che la condotta degli autori del “Circo degli Orrori: infierno” costituisca un atto di concorrenza sleale e ciò sia per la confusione che essa ingenera, “effetto al quale appare finalizzata la campagna promozionale che annuncia al pubblico il ritorno de Il Circo degli Orrori o de il “Circo del Los Horrores” con un nuovo spettacolo facendo esplicito riferimento allo spettacolo del 2014”, sia in quanto “condotta appropriativa di pregi”.
Ad analoghe conclusioni è successivamente giunto anche il Collegio che, nel rigettare il reclamo avverso la prima ordinanza, ha ribadito “la sostanziale sovrapponibilità di alcuni degli schemi e de numeri” presenti nei due spettacoli a confronto, aggiungendo che “tali somiglianze non riguardano semplicemente gli elementi esteriori ovvero l’uso di elementi genericamente evocativi dell’atmosfera horror … ma si estrinsecano in vere e proprie specularità fra le due opere anche negli stessi dialoghi di scena con la logica conseguenza che, posta ed accertata l’anteriorità dell’opera spagnola rispetto a quella italiana, tali sovrapponibilità non sono altrimenti giustificabili se non nell'appropriazione del copione e non possono che far concludere per un plagio, anche parziale, della successiva rispetto all’antecedente”.
Avv. Fabio Ghiretti
Studio Legale Mondini Rusconi