1 giugno 2020

I brevetti sull’intelligenza artificiale

Nell’articolo, pubblicato su IEEE Access, è riportata un’analisi dei brevetti sull’intelligenza artificiale (123.500 in totale), concessi dall’USPTO nel periodo compreso tra gennaio 2008 e dicembre 2018.

Si tratta di uno studio con alcune limitazioni, perché non sono stati inclusi i dati provenienti da altri uffici (EPO, CNIPA, JPO e WIPO).

Per il recupero dei dati, gli autori hanno utilizzato sia codici di classificazione (IPC e CPC) sia parole chiave e hanno effettuato le ricerche solo sulla banca dati dell’USPTO.

Il numero totale di brevetti concessi ha subìto un notevole incremento nell’arco temporale considerato, passando da 4.598 nel 2008 a 20.639 nel 2018.

Il rapporto tra il numero di brevetti sull’intelligenza artificiale e il numero totale di brevetti concessi dall’USPTO è passato dal 2,5% al 6,1%.

I Paesi maggiormente coinvolti nella ricerca e sviluppo di soluzioni tecniche sull’intelligenza artificiale sono gli Stati Uniti d’America, il Giappone e la Corea del Sud.

Il 69,2% di brevetti concessi risulta a titolarità di multinazionali con sede negli USA (IBM, Microsoft e Google). A questi colossi si aggiunge Samsung che, nel 2018, si colloca al 2° posto per numero di brevetti (853).

I brevetti sull’intelligenza artificiale sono classificati sotto diversi codici IPC, ma principalmente nei sottogruppi G06F 17/30 e G06K 9/00.

L’applicazione che, quindi, risulta maggiormente brevettata è l’elaborazione dei dati (G06F), seguita dal riconoscimento e la presentazione dei dati (G06K) e la trasmissione di informazioni digitali (H04L).

Le aziende coreane sono più focalizzate sulle reti di comunicazione wireless (H04W) e sulle telecomunicazioni (H04M).

Le aziende israeliane e tedesche sono più attive nell’applicazione dell’intelligenza artificiale per scopi medicali.

Neural network”, “machine learning” e “pattern recognition” sono le parole chiave che ricorrono più di frequente nei testi dei brevetti più recenti. Termini quali “fuzzy logic”, “data mining” e “genetic algorithm” si trovano nei brevetti del 2008 mentre “natural language processing” e “deep learning” sono più frequenti nei brevetti concessi dopo il 2014.

 


Massimo Barbieri

Technology Transfer Office (Politecnico di Milano)