12 ottobre 2020

Percorsi innovativi per lo scambio di conoscenze

Le università sono accreditati centri di creazione di nuova conoscenza e il loro contributo all’innovazione si concretizza attraverso la realizzazione, il trasferimento e la commercializzazione di nuove tecnologie originate dalla ricerca accademica.

Per fare ciò, le università hanno formalizzato un modello lineare di trasferimento tecnologico, ovvero hanno creato degli uffici appositi (i TTO – Technology Transfer Office) per la ricezione delle richieste di brevettazione, la valutazione delle invenzioni, il deposito delle domande di brevetto e il licensing.

Inoltre, le università hanno adottato regolamenti e programmi, quali gli incubatori e gli acceleratori d’impresa, i fondi di venture capital, appositi strumenti di finanziamento e centri POC per stimolare e supportare il trasferimento tecnologico.

E tuttavia il trasferimento del sapere non avviene solo tramite il licensing di ben codificati titoli di proprietà industriale (quali ad esempio brevetti e modelli d’utilità).

Molte delle conoscenze sviluppate con la ricerca accademica sono tacite.

La conoscenza non può essere semplicemente trasferita, perché necessita di un processo di traduzione, affinché altri possano comprenderne il valore.

Quindi, dovrebbero essere considerati ulteriori indicatori, come ad esempio le relazioni informali, quando si valuta l’impatto della ricerca accademica sull’economia e la società.

I percorsi alternativi per lo scambio di informazioni tecniche sono, per esempio, i progetti congiunti, le pubblicazioni condivise e le consulenze.

La letteratura scientifica ha, sinora, concettualizzato il processo di trasferimento tecnologico in un modo forse troppo limitato e lineare, considerando i TTO come unico punto di riferimento per la commercializzazione delle tecnologie ed utilizzando degli output facili da monitorare, quali il numero di richieste di brevettazione, il numero di domande di brevetto depositate, il numero di licenze conseguite, ricavi da licenze e il numero di spin-off costituite.

Il contributo all’innovazione generato dalla ricerca accademica è più complesso e può scaturire anche da altre fonti.

È necessario considerare non solo le relazioni formali ma anche quelle informali e personali dei ricercatori, da cui possono derivare delle ricerche collaborative con le imprese, nonché l’uso di nuovi meccanismi per il finanziamento della ricerca (crowdfunding) e di trasferimento delle conoscenze tecnico-scientifiche.

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Massimo Barbieri

Technology Transfer Office (Politecnico di Milano)