9 febbraio 2021

La ricerca e l’analisi dell’informazione brevettuale riguardante la pandemia di COVID-19

La pandemia di COVID-19 ha creato una situazione eccezionale anche nell’ottica dell’informazione scientifica e brevettuale. Infatti, molte istituzioni nazionali e/o sovranazionali (tra cui EPO, WIPO, The Lens e tanti altri) hanno, sin dall’inizio dalla pandemia, cercato di offrire degli strumenti di ricerca gratuiti ed aggiornati, in grado di facilitare il reperimento di informazioni utili alle società ed ai ricercatori impegnati nella lotta al virus.

Si tratta evidentemente di un contesto singolare, che ha visto la pubblicazione di una miriade di dati e documenti, molti dei quali non sono stati rivisti e valutati con il consueto sistema del “peer-review”, taluni modificati, altri ritirati e poi riproposti con nuove informazioni tecniche. Tutto ciò potrebbe, però, creare in futuro problemi per quanto concerne la valutazione dei requisiti di brevettabilità delle domande di brevetto depositate, in particolare sulla novità ed attività inventiva per cui è fondamentale avere una data certa di pubblicazione.

L’articolo pubblicato recentemente su SSRN si propone di fornire una panoramica dei criteri e delle strategie di ricerca, delle principali banche dati e siti web, sull’origine e il numero di pubblicazioni, sulle sequenze biologiche, ed i dati sperimentali potenzialmente utili per combattere la pandemia di coronavirus. L’analisi della letteratura brevettuale è stata focalizzata su quanto reso disponibile al pubblico fin da marzo 2020 nelle banche dati e per le principali giurisdizioni.

Un primo tema riguarda la selezione delle parole chiave più appropriate per ricercare le informazioni davvero rilevanti, sia dal punto di vista scientifico che brevettuale. Il problema è che non c’è una nomenclatura standardizzata e questo può influenzare il risultato finale, in termini di precisione e di numero di documenti reperiti, a cominciare proprio dai criteri di ricerca proposti in Patentscope, Espacenet e The Lens che sono molto diversi tra loro. Per esempio, Patentscope fornisce delle stringhe di ricerca basate su uno o più codici di classificazione IPC (e non CPC) e un elenco di parole chiave che è lo stesso per tutti i settori tecnici. In Espacenet troviamo delle strategie di ricerca basate su una combinazione di parole chiave, codici IPC e/o CPC, a volte molto specifici. Infine, The Lens propone delle ricerche molto ampie, la maggior parte di esse sono basate su parole chiave e poche comprendono i codici di classificazione IPC.

A differenza di quanto proposto dai summenzionati database, la nostra analisi si è basata sulla combinazione di una serie di parole chiave rilevanti, estratte dalla letteratura scientifica ed usate nei campi di ricerca brevettuale principale (titolo, riassunto, e rivendicazioni), per poi identificare trends relativi ai paesi, ai tipi di deposito (brevettuale, modello di utilità, provvisorie), all’ uso dei codici della classificazione brevettuale (IPC), o la tempistica di deposito, pubblicazione, e, in alcuni casi, di concessione del brevetto tra gennaio e agosto 2020 (quindi senza attendere i canonici 18 mesi). I documenti brevettuali sono stati classificati in quattro aree tecnologiche: diagnostica, terapeutica, protezione (ad esempio, accessori e indumenti protettivi), e pulizia (ad esempio, sistemi e metodi per la disinfezione, la sterilizzazione, o purificazione di superfici o dell’aria).

Oltre 1100 documenti brevettuali che fanno esplicito riferimento al Covid-19 sono stati identificati in questo periodo, tra cui prevalgono nettamente i depositi presso gli uffici brevettuali in Cina e India (oltre l’80%), mentre sono molto poche le domande depositate presso EPO, WIPO, ed in molte altre giurisdizioni nazionali che sono già pubblicate. Quasi 10% è costituito da domande di brevetto provvisorie (notificate attraverso i registri nazionali Regno Unito, Australia e Singapore), quindi con ben poche informazioni rese pubbliche. Da notare che in alcuni Paesi (Cina, Corea del Sud e Russia) si sono verificati casi di concessione alquanto rapida dei brevetti (in meno di sei mesi). I dati raccolti sembrano indicare una preferenza per le procedure nazionali, anziché quelle internazionali, ed in alcuni casi (come la Germania) per i modelli d’utilità.

Per un approfondimento, si rimanda al testo dell’articolo reperibile al seguente indirizzo web: https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=3771756. I dati relativi al periodo settembre 2020 – febbraio 2020 faranno oggetto di una successiva pubblicazione nel corso del secondo trimestre 2021.

 


Massimo Barbieri

Technology Transfer Office (Politecnico di Milano)
Referente TTO per le invenzioni dei dipartimenti CMIC ed Energia

Luca Falciola

Scibilis S.r.l.