20 novembre 2018
I brevetti biotech in Italia: la nuova banca dati UIBM dedicata alle invenzioni biotecnologiche
Nell'ambito della European Biotech Week organizzata dall'UIBM a fine settembre si è svolto un dibattito sui temi della proprietà intellettuale e delle biotecnologie, nel corso del quale è stata presentata la nuova banca dati UIBM dedicata alle invenzioni biotecnologiche.
La biotecnologia viene definita come "l'applicazione della scienza e della tecnologia agli organismi viventi, nonché alle loro parti, prodotti e modelli, al fine di alterare i materiali viventi o non viventi per la produzione di conoscenza, beni e servizi".
L'OCSE ha stimato che, in futuro, lo sfruttamento delle applicazioni della biotecnologia avrà un peso enorme sulla crescita dell'intera economia mondiale, contribuendo allo sviluppo sostenibile, al miglioramento della salute pubblica e della protezione dell'ambiente.
Le principali applicazioni della biotecnologia nell'economia UE riguardano il settore sanitario e farmaceutico (con la scoperta e lo sviluppo di farmaci avanzati, terapie, diagnostica e vaccini), il settore dell'agricoltura, zootecnia, prodotti veterinari e acquacoltura (contribuendo a migliorare l'alimentazione degli animali, producendo vaccini per il bestiame e consentendo progressi nell'ambito della diagnostica per l'individuazione di diverse malattie) ed il settore dei processi industriali e manifatturieri (in cui la biotecnologia ha portato all'uso di enzimi nella produzione di detergenti, pasta di legno e carta, tessuti e biomassa; utilizzando la fermentazione e la biocatalisi degli enzimi invece della sintesi chimica tradizionale, è stato possibile ottenere una maggiore efficienza del processo, riducendo il consumo di energia e acqua e diminuendo la produzione dei rifiuti tossici).
L'OCSE ha così identificato le tecnologie classificate come biotecnologiche: DNA/RNA, proteine ed altre molecole, colture cellulari ed ingegnerizzazione dei tessuti, processi con tecniche biotecnologiche, vettori di geni e RNA, bioinformatica, nanobiotecnologie.
Le invenzioni biotecnologiche sono sottoposte alle stesse norme previste per le invenzioni industriali, ma ad esse si applicano anche alcune norme specifiche dettate per il settore:
- Decreto Legislativo 10 febbraio 2005, n. 30 (Codice della propiretà intellettuale): artt. 45, commi da 4 a 5bis, da 81 bis a 81 octies, 162, 170-bis e 170-ter, 243-bis
- Decreto ministeriale 13 gennaio 2010, n. 33 (regolamento di attuazione del CPI): art. 22, commi da 5 a 8
- Direttiva 6 luglio 1998, n. 98/44/CE
- Convenzione sul brevetto europeo (CBE)
- Trattato di Budapest
- Convenzione sulla biodiversità.
L'applicazione della legge brevettuale al settore delle invenzioni biotecnologiche incontra molte particolarità che non si riscontrano negli altri campi tecnologici, delicata quindi è l'attività diretta alla predisposizione dei contratti per lo sfruttamento economico dei brevetti in tale ambito.
Inoltre, i dati presentati nel corso del dibattito evidenziano che in Italia la situazione dei processi di trasferimento tecnologico delle Università è piuttosto critica e, pertanto, è opportuno valutare e predisporre nuove soluzioni dirette a favorire la protezione intellettuale, il trasferimento tecnologico e la valorizzazione economica dei brevetti.
Si riportano di seguito i contributi dei relatori partecipanti al dibattito:
- Il valore della proprietà intellettuale per le imprese biotech (dott. L. Vingiani)
- I processi di trasferimento tecnologico delle università nel settore del biotech (prof. M. Magnani)
- Il supporto tecnico ai contratti per lo sfruttamento economico del brevetto (dott.ssa E. Zaccaro)
- I brevetti biotech all'Ufficio europeo dei Brevetti (dott. L. Ghigliotti)
- Banca dati nazionale delle invenzioni biotecnologiche (ing. L. Fanella).