18 gennaio 2014
Brevetti, parte la seconda “autostrada” internazionale (ma l'Italia non c'è)
Come annunciato in una precedente news, il 6 gennaio è partito il programma pilota chiamato "Patent Prosecution Highway" promosso dai cosiddetti IP5, (uffici per i brevetti di Europa, USA, Giappone, Corea, Cina) e consentirà di avvalersi di procedure accelerate per il riconoscimento reciproco dei brevetti.
Il 6 gennaio però, anche un altro programma pilota ha visto il suo avvio. Si tratta del "Global Patent Prosecution Highway" (G-PPH), un accordo tra 17 uffici IP, che si prefigge di estendere gli accordi bilaterali esistenti tra i singoli paesi all'intera "comunità" dei firmatari, ottenendo appunto "autostrade" per il riconoscimento delle rivendicazioni.
I 17 uffici IP firmatari sono: Australia, Canada, Danimarca, Finlandia, Ungheria, Islanda, Israele, Giappone, Corea del Sud, Norvegia, Portogallo, Russia, Spagna, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti. Il diciassettesimo firmatario è il Nordic Patent Institute (organizzazione intergovernativa istituita dai governi di Danimarca, Islanda e Norvegia per la cooperazione tra i rispettivi uffici IP). Manca l'Italia, ma l'accordo è aperto a tutti gli altri uffici IP nazionali che volessero partecipare, anche in un secondo tempo.
Inutile sottolineare l'importanza di questi accordi per le aziende che investono in proprietà intellettuale, che si trovano così ad operare dei forti risparmi sui tempi e sui costi, nel momento in cui decidono di internazionalizzare la loro attività o semplicemente di estendere la protezione dei propri investimenti anche all'estero.