18 giugno 2015
Investire in proprietà intellettuale conviene alle aziende: questo il risultato di una ricerca pubblicata dall'UAMI
Lo studio, effettuato dall'UAMI attraverso l'Osservatorio UE sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale, è particolarmente corposo e dettagliato e si basa su dati finanziari ufficiali di oltre 2,3 milioni di imprese europee, prendendo in esame le aziende proprietarie di brevetti, marchi, disegni e modelli, sia a livello nazionale che comunitario.
Uno dei risultati più rilevanti che emergono è che solo una piccola quota delle PMI in Europa possiede brevetti, marchi o disegni: il 9% contro quasi il 40% delle grandi aziende.
Ma, in compenso questa minoranza produce ricavi per dipendente in misura maggiore delle altre di quasi il 32%, dimostrando, con la forza dei numeri, i significativi benefici connessi alla proprietà dei diritti di proprietà intellettuale.
Questa relazione, che tenta di quantificare il contributo della proprietà intellettuale a livello aziendale, è il completamento di una prima analisi, pubblicata nel 2013, che ha messo in evidenza il contributo delle aziende ad alto tasso di utilizzo dei DPI sulle performances economiche e l'occupazione nell'Unione europea.
Si era infatti riscontrato che circa il 40% dell'attività economica totale dell'UE e circa il 35% dei posti di lavoro nei (77 milioni di posti di lavoro) dell'UE deriva direttamente o indirettamente da aziende e industrie che hanno un uso superiore alla media dei diritti di proprietà intellettuale.
Il testo completo è disponibile a questo indirizzo.