1 luglio 2014
Dalla Commissione UE un nuovo caso pratico sulle misure da attuare per la tutela dei database
In questo nuovo caso di studio, l’European IPR Helpdesk, il servizio di informazione sulla proprietà intellettuale della Commissione Europea volto a fornire consulenza di natura professionale e gratuita sulla proprietà intellettuale, esamina la tutela dei database ponendo in evidenza la differenza tra la protezione dei contenuti e quella della struttura del database.
Come nei precedenti casi segnalati, il documento ripercorre le definizioni e i requisiti necessari per la tutela di una banca dati sia attraverso la normativa sul diritto d'autore che attraverso la forma di protezione "sui generis" garantita dalla direttiva 96/9/CE che si applica alle banche dati anche non originali, ma che hanno comunque comportato un notevole investimento nel loro processo di realizzazione.
La conclusione è particolarmente interessante in quanto riassume le "best practices" da adottare per non incorrere in contestazioni e proteggere al meglio il proprio lavoro e il proprio investimento:
- Chiedere l'autorizzazione preventiva prima di integrare contenuti protetti di terze parti in propri database.
- La protezione della struttura del database non si estende ai contenuti dello stesso ed entrambi possono essere protetti.
- L'uso di avvisi e notice sui titolari dei diritto possono prevenire le infrazioni.
- Verificare i diritti dei lavoratori è buona norma per garantire la forza del diritto e la protezione dell'investimento.
- Mantenere le prove degli investimenti realizzati per la produzione della banca dati consente di essere preparati per eventuali procedimenti giudiziari.