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  • Diritti di proprietà industriale - Aspetti generali

17 novembre 2014

La Cina avvia ufficialmente la “sperimentazione” delle Corti specializzate in proprieta’ intellettuale: riflessioni da Pechino

Il 31 agosto scorso lo Standing Committee del Congresso Nazionale del Popolo ha annunciato l’introduzione delle Corti specializzate in proprieta’ intellettuale a Pechino, Shanghai e Guangzhou. La riforma introduce importanti cambiamenti nella ripartizione di competenza territoriale e per materia, in primo e secondo grado.

Le Corti opereranno in via sperimentale per tre anni e lo scopo e’ assegnare a questi “super-tribunali” i casi tecnicamente piu’ complessi, con competenza esclusiva ratione materiae in tema di proprieta’ industriale (cross-border) e territoriale estesa a varie province limitrofe.

Il modello di competenza territoriale interregionale (o meglio, inter-provinciale) potrebbe successivamente essere esteso ad altre materie (diverse dalla PI, ad esempio giuslavoristica) se la “sperimentazione” risultasse positiva.

La Corte Suprema ha comunque da tempo compreso che la dotazione d’organico, la struttura gurisdizionale e la preparazione dei giudici cinesi non sono piu’ adeguati all’impatto provocato dalle vertenze in materia di PI sul’apparato giudiziario e che l’applicazione delle leggi in materia richiede maggiore uniformità giurisprudenziale.

Per avere un quadro d’insieme dei volumi delle vertenze brevettuali, la tabella sottostante mostra il numero di cause che hanno riguardato diritti di proprieta’ intellettuale nel 2013: nell’ordine delle colonne da sinistra verso destra rispettivamente a Pechino, Shanghai e Guandong. Di primo grado nel riquadro di sinistra e di secondo grado in quello di destra.

 

Cina, corti specializzate IP

 

 

 

 

 

 

 

In concomitanza dell’Asia Pacific Economic Cooperation summit, con la tipica efficienza e tempestivita’ a cui siamo ormai abituati nelle occasioni “vetrina”, il governo di Mr Li Keqiang si e’ quindi affrettato a dare ufficialmente avvio ai lavori della Corte pechinese, il 10 novembre scorso.

Come annunciato dal giudice Wang Chuang, deputy chief judge della Corte, questa avra’ per il momento un organico di 25 giudici(1). Si collochera’ nel distretto di Haidian, a Nord-Ovest della citta’, dove hanno sede il parco tecnologico di ZhongGuangCun, numerosi giganti dell’Hi Tech e varie Università(2).

Shanghai e Guangdong dovrebbero invece essere operative da fine anno.

Non a caso, l’esecutivo di Pechino, le cui scelte tecniche sono debitrici dei sapienti consigli della Corte Suprema - vero e proprio architetto della riforma - ha scelto di insediare le tre Corti specializzate nella capitale e in due citta’ che si collocano al centro delle regioni piu’ industrializzate del Paese, ovvero il Canton a Sud e il delta dello Yangtse, nel Sud Est.

Il Guandong rappresenta gia’ infatti il 25% di tutte le cause brevettuali, per cui Guangzhou era una scelta quasi obbligata.

Pechino non poteva ovviamente essere esclusa, visto e considerato che la 1st Intermediate Court e’ gia’ competente per i ricorsi avverso le decisioni emesse in via amministrativa da SIPO (brevetti, modelli di utilita’, disegni) e SAIC (marchi). Pechino e’ seconda rispetto a Guangzhou per numero di cause che riguardano diritti di PI ma e’ la prima per numero di cause con parti straniere (47%)(3). Da notare, tuttavia, che le cause di contraffazione con parti straniere rappresentano solo il 2% del totale e hanno prevalentemente ad oggetto ricorsi di impugnazione delle decisioni emesse in via ammnistrativa da SIPO e SAIC.

In virtu’ delle dimensioni e dei numeri delle vertenze(4), Guandong sembra destinata a sperimentare un modello organizzativo in parte diverso, attraverso corti intra-provinciali che si affiancheranno alla IP Court di Guangzhou. E’ interessante notare che gran parte di tali contenziosi concerne la violazione di diritto d’autore online(5), tale materia resta tuttavia esclusa dalle competenze ratione materiae delle Corti specializzate.

Da una prima analisi, Shanghai, per numeri e dimensione, sembrerebbe essere destinata ad essere il “centro sperimentale” di minor interesse nel quadro sopra delineato.

A Shanghai e’ tuttavia stata di recente inaugurata una “Free Trade Zone” di nuova generazione (almeno nelle intenzioni), che sara’ dotata di propria  IP Court.

Shanghai (e le province limitrofe di Jiansgu e Zhenjiang) resta inoltre ancora la principale area del Paese per concentrazione di investimenti esteri anche in R&D, quindi la “secondarietà” della Corte di Shanghai rispetto a Guangdong e Pechino sembra tutt’altro che scontata.

La Corte Suprema sta procedendo in queste settimane a definire i dettagli amministrativi dei nuovi organi giudiziari.

Sono state infatti recentemente pubblicate la “Guiding Opinion of the Supreme Peoples Court on on the Work of Choosing Judges Rules for the IP Courts” (Provisional) 知识产权法院法官选任工作指导意见 (试行)e la “Regulation of the SPC on Jurisdiction of Cases of the Beijing, Shanghai and Guangzhou IP Courts”.

Si definisce innanzitutto la competenza tripartita delle Corti:

  1. Civile e amministrativa in materia di brevetti (d’invenzione e modelli di utilita’), disegni, nuove varieta’ vegetali, topografie di semiconduttori/circuiti integrati, segreti industriali, computer software e altre “categorie tecniche” (fondamentalmente, ricorsi amministrativi nelle materie di cui sopra);
  2. Ricorsi d’impugnazione delle decisioni amministrative emesse  da SAIC, AIC, SIPO, NCAC in materia di diritti d’autore, marchi, concorrenza sleale e vertenze amministrative decise in primo grado a livello locale;
  3. Vertenze in materia civile che riguardano riconoscimento di “well-known trademarks”.

Nonostante varie istanze per includere in particolare “protezione dei consumatori” e “Indicazioni Geografiche” tra le materie di competenza esclusiva delle nuove Corti, queste restano invece escluse.

La protezione dei “marchi notori” quale materia di competenza a se’, continua ad essere una peculiare anomalia giuridica(6), con implicazioni che sembrano preoccupare soprattutto le parti straniere, laddove il maggior numero di marchi riconosciuti “notori” da SAIC ad oggi appartengono a soggetti cinesi.

Pertanto, saranno di competenza delle Basic Courts i contenziosi civili e amministrativi in materia di copyright (con l’esclusione di computer software), marchi (esclusi marchi notori), concorrenza sleale (esclusi segreti industriali), nonche’ le vertenze civili aventi ad oggetto contratti con “contenuto tecnico” (ndr. trasferimento tecnologico), franchising, domini internet.

Le decisioni emesse in primo grado dalle Basic Courts saranno appellabili di fronte alla Corte specializzata e le decisioni di quest’ultima emesse in primo grado saranno appellabili di fronte all’Alta Corte della citta’ di riferimento, dove le corti specializzate si insedieranno.

Di seguito uno schema grafico della giurisdizione a Pechino(7):

 

Cina, corti specializzate IP

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Shanghai adottera’ lo stesso schema.

Le Corti Intermedie provinciali, precedentemente competenti (anche) in materia di PI per i procedimenti con parti straniere, saranno riorganizzate e, in base a quanto si afferma, gli altri esperimenti “pilota” di competenza tre-in-uno (civile, amministrativa, penale) non saranno comunque influenzati dalla riforma(8).

Non sembra invece previsto, almeno per il prossimo futuro, un allargamento ad altre città ne’ l’istituzione di una Corte d’Appello Nazionale (sul modello della “Court of Appeal for the Federal District” statunitense, evocata soprattutto dai lobbysti d’oltreoceano).

Guandong sperimentera’ tuttavia un modello simile (l’Alta Corte sara’ Corte d’Appello centrale anche per le decisioni emesse dalle Corti inter-provinciali) e, viste le sue caratteristiche e l’esperienza maturata, Pechino si presterebbe a divenire il laboratorio ideale per la possibile futura introduzione di una Corte Nazionale d’Appello.

In un recente comunicato, il giudice capo Wang Chuang ha inoltre lasciato trapelare che la Corte Suprema sta prendendo in considerazione l’opportunita’ di dotare le Corti di “esperti tecnici” al fine di affrontare al meglio le questioni tecniche in seno alle cause brevettuali. In passato i tribunali si sono avvalsi di esaminatori del’Ufficio Brevetti quali esperti tecnici nei casi piu’ complessi.

Non e’ ancora chiaro come tali consulenti tecnici d’ufficio opereranno nella pratica.

In occasione di un recente convegno tenutosi presso la rinomata Tsinghua Univeristy di Pechino, il giudice Jin Kesheng, portavoce dell’IPR Court di Pechino, ha comunque puntualizzato che i giudici dovranno cercare di mantenere visione ciritica e indipendenza di giudizio rispetto alle consulenze tecniche.

Nel frattempo, l’Alta Corte di Pechino ha gia’ adottato il regolamento per la selezione dei giudici. I giudici saranno scelti fra magistrati con speciali qualifiche e almeno 6 anni di esperienza e si auspica che cio’ influisca positivamente anche sulla preparazione professionale.

Voci ben informate dicono che i giudici delle corti specializzate riceverano salari piu’ elevati rispetto a Ioro colleghi in analoga posizione di carriera e cio’ sta ovviamente suscitando interesse nell’ambiente giudiziario.

Infine, due riflessioni “a caldo”: forum shopping e indipendenza della magistratura.

Ad oggi le (flessibili) norme del codice di procedura civile e delle leggi cinesi in materia di PI hanno consentito agli attori in giudizio - soprattutto stranieri - di radicare le cause di contraffazione presso tribunali ritenuti “IP friendly” o comunque di evitare, laddove possibile, di litigare presso il foro del presunto contraffattore convenuto, al fine di limitare gli effetti (presunti o reali) del temuto protezionismo locale sull’imparzialita’ di giudizio.

A seguito della riforma, cio’ non sara’ piu’ possibile o comunque lo “shopping” dell’attore sara’ forzatamente limitato alle tre citta’ sopra citate.

Si auspica invece che la concentrazione in tre “super-corti specializzate” favorisca la creazione di una giurisprudenza unitaria e (più) coerente, autonoma e il piu’ possibile indipendente rispetto alla ragion politica o di Stato.

In tal senso, non sembra che il modello giudiziario cambi di molto rispetto al passato.

Il Presidente della Corte continuera’ ad essere nominato dall’organo di rappresentanza politico della provincia (Congresso del Popolo) e la Corte Suprema manterrà quel ruolo - insieme normofilattico e dirigenziale – che il legislatore costituzionale cinese le ha assegnato nel 1982.

Nonostante la recente ri-affermazione della “Rule of Law” da parte dell’ultimo Plenum del Partito, la “separazione dei poteri” di Montesquiana memoria(9), non e’ – concretamente - all’ordine del giorno delle riforme di questo moderno “Impero di Mezzo”, che mostra di essere sempre piu’ determinato nell’adottare una “via cinese”di sviluppo e riforme, anche in tema di tutela giudiziaria della proprieta’ intellettuale. Una peculiarita’ del sistema con cui si dovra’ continuare a fare i conti, e che sia i consulenti che i policymakers europei talvolta sembrano dimenticare.

Beijing (PRC), 17 novembre 2014

Le opinioni sono espresse dall’autore a titolo personale e non rappresentano la posizione della Commissione Europea, del progetto IP Key o dell'UAMI.

 


Avv. Davide Follador

davide.follador@ipkey.org

Long-Term Legal Expert at “IP Key”

Progetto della Commissione Europea e dell’UAMI, di cooperazione UE-Cina in materia di proprieta’ intellettuale.

© Riproduzione riservata

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(1) Fonte: Beijing Times

(2) Cio’ potrebbe comportare in futuro importanti cambiamenti logistici nella disposizione delle maggiori IP Firms pechinesi, visto che la 1st Intermediate Court, situata a Est del Palazzo Imperiale (città proibita) si spogliera’ gradualmente della sua competenza a favore della Corte Specializzata.

(3) Già a gennaio di quest’anno Pechino aveva provveduto ad istituire due sezioni separate, una competente per marchi ed una per brevetti.

(4) L’Alta Corte di Guangzhou fungera’ quindi anche da Corte di Appello generale

(5) Casi che sono in contunuo aumento. Nel 2010-2013 sono passati da 4058 a 9449, dal 21% al 38% del totale nell’area. Fonte: Mark Cohen.

(6) La disciplina  in oggetto dovrebbe rientrare nell’alveo della tutela “ultra-merceologica” dei marchi che godono di notorieta’.

(7) Mark Cohen with Marc Epstein, Yao Yao (Fordham Law School)

(8) Il primo pensiero va alla Shanghai Free Trade Zone, dove tale progetto  pilota dovrebbe partire a breve.

(9) Unico modello teorico, a parere di chi scrive, che da oltre 250 anni fornisce le basi giuridiche per prevenire gli abusi dell’esecutivo sul giudiziario.