• Diritti d'autore - Opere fotografiche

27 settembre 2018

Requisiti di proteggibilità dell’opera fotografica e del design industriale

In materia di opere fotografiche, il carattere artistico presuppone l’esistenza di un atto creativo in quanto espressione di un’attività intellettuale preminente rispetto alla mera tecnica materiale. La modalità di riproduzione del fotografo deve trasmettere cioè un messaggio ulteriore e diverso rispetto alla rappresentazione oggettiva cristallizzata, rendendo cioè una soggettiva interpretazione idonea a distinguere un’opera tra altre analoghe aventi il medesimo oggetto.

 Il requisito della creatività dell’opera fotografica sussiste ogniqualvolta l’autore non si sia limitato ad una riproduzione della realtà, ma abbia inserito nello scatto la propria fantasia, il proprio gusto, la propria sensibilità, così da trasmettere le proprie emozioni.

In materia di opere fotografiche, la natura artistica della riproduzione non può desumersi dalla notorietà del soggetto o dell’oggetto che è ritratto, giacché il valore dell’opera artistica si apprezza in virtù di canoni di natura formale – che esprimano in modo assolutamente caratteristico ed individualizzante la personalità dell’autore – dovendo invece il relativo giudizio prescindere dall’oggetto o dal soggetto in sé riprodotto.

L’opera appartenente al disegno industriale, per poter formare oggetto di diritto d’autore ex art. 2, n. 10, l. aut., deve essere idonea a suscitare emozioni estetiche e deve essere dotata di “creatività e originalità delle forme rispetto a quelle normalmente riscontrabili nei prodotti similari presenti sul mercato, che trascendono dalla funzionalità pratica del bene per assumere autonoma e distinta rilevanza.

La valutazione circa la sussistenza del carattere creativo ed artistico, in merito alla proteggibilità dell’opera di industrial design con il diritto d’autore, ex art. 2, n. 10, l. aut., deve tenere conto (anche) della notorietà che la stessa opera abbia acquisito mediante il consolidamento del suo apprezzamento presso gli ambienti culturali. Tale consolidamento deve essere valutato sulla base di alcuni indici, che possono essere, tra l’altro, le esposizioni in musei e mostre d’arte, la menzione in saggi e riviste, i riconoscimenti ottenuti con l’assegnazione di premi. Spetta all’interprete valutare la sussistenza del gradiente artistico nel caso concreto.

Per valutare la violazione dei diritti d’autore sulle opere dell’ industrial design, una volta esclusa la riproduzione integrale della prima res ad opera della seconda, l’indagine sull’interferenza deve essere condotta non compiendo un confronto dei singoli particolari, ma piuttosto sulla base di una visione d’insieme, ossia avendo riguardo agli elementi essenziali dell’opera. L’interferenza con i diritti d’autore sull’opera dell’ industrial design può essere apprezzata solo ove vengano riprodotte, nel loro complesso, tutte quelle soluzioni che conferiscono alla res dell’attore la loro specifica individualità.

Non può configurarsi un’opera derivata, con la conseguenza che la nuova creazione è libera e non subordinata al consenso del titolare dell’opera anteriore, allorché l’ispirazione del convenuto verso l’opera dell’attore si sia arrestata al mero spunto, senza integrare un esercizio del diritto di elaborazione riservato esclusivamente all’autore. Nel caso di specie, la concreta soluzione formale (del convenuto) è autonoma e significativamente discostata dalla prima, fino a far perdere nella mente dell’osservatore una derivazione diretta, giacché non sono riprese le scelte costituenti il cuore della creazione anteriore tutelata.

Fonte: Giurisprudenza delle imprese