29 gennaio 2014
Il MISE annuncia dati in chiaroscuro: bene i depositi di titoli di proprietà industriale, ancora molto alta la quota della contraffazione
A distanza di poche ore dalla pubblicazione della Guardia di Finanza dei dati relativi alla contraffazione nel 2013, è stata ieri la volta del Ministero dello Sviluppo economico che, per voce del sottosegretario Simona Vicari, in occasione della presentazione della campagna per la difesa della proprietà intellettuale, ha comunicato i dati elaborati in collaborazione con il Censis relativi al valore economico del mercato della contraffazione nel 2012.
Ne emerge che tale mercato si è attestato nel 2012 sui 6,5 miliardi di euro di fatturato, in calo rispetto ai 6,9 miliardi del 2010, ma pur sempre un enorme danno per l'economia quantificabile in 13,7 miliardi di produzione mancata a causa dei prodotti contraffatti venduti al posto degli originali e che sottraggono in termini di valore aggiunto circa lo 0,35 del Pil annuo. Il che significa anche, in termini di occupazione, circa 110.000 nuovi occupati a tempo pieno mancati.
Dati moderatamente positivi, invece, quelli relativi ai depositi di titoli di proprietà industriale che, nel 2013, sono risultati in crescita, nonostante la crisi.
Secondo i dati ufficiali dell'Ufficio italiano brevetti e marchi del ministero dello Sviluppo economico l'aumento più rilevante rispetto al 2012 si è avuto nel deposito di disegni e modelli (da 1.354 a 1664: +23%); crescono, ma in modo minore, anche i depositi dei marchi (da 53.699 a 54.626: +1,7%), mentre purtroppo, in controtendenza con i risultati dei principali paesi industrializzati, i brevetti d'invenzione sono in flessione, sia pur lieve (-1,1%), passando da 9.218 a 9.115.
Il sottosegretario Vicari ha anche presentato una campagna nazionale per promuovere le potenzalità della proprietà industriale che partirà il 1° febbraio e durerà fino al 30 aprile, sono previsti anche spot su radio e tv e una compagna di comunicazione sui principali media nazionali. Vicari ha spiegato che l'idea della campagna
Nasce dall'esigenza di una iniziativa per tutelare l'industria creativa e l'occupazione, ma anche per difendere i consumatori da altri danni come quelli alla salute.