La Corte di Cassazione ha chiarito che “non fa venir meno il reato di cui all'art. 474 cod. pen.” il fatto che “l'imputato non abbia commercializzato la merce sequestratagli, ma l’abbia detenuta all'interno della sua autovettura”.
Mancano ormai due giorni al d-day e l'UAMI, che dal 23 marzo si chiamerà EUIPO, si prepara a gestire la transizione sospendendo i suoi servizi nella giornata di domani.
La Corte di Giustizia UE ha risposto alla richiesta di chiarimenti avanzata dal Tribunal Supremo spagnolo sulla portata del risarcimento che può pretendere la parte lesa dalla violazione di un diritto di proprietà intellettuale e sull’eventuale esclusione del danno morale da tale risarcimento.
Il Tribunale UE ha annullato la decisione della commissione di ricorso dell’UAMI nella parte in cui ha accolto la domanda di dichiarazione di nullità del marchio comunitario WINNETOU “senza valutare autonomamente se il segno in questione avesse carattere descrittivo per i prodotti e i servizi di cui trattasi”.
Con sentenza n. 953/2016 il Tribunale di Bari (Sezione Specializzata in materia di Impresa) si è pronunciato a favore di Avela Inc. rigettando la domanda di contraffazione dei marchi aventi ad oggetto il noto personaggio di fantasia Betty Boop avanzata da un importante impresa editoriale, Hearst Holding Inc.
di Raffaella Pellegrino
Con la sentenza in esame la Corte di Cassazione ha fatto il punto della situazione sulla tutela di diritto d’autore delle opere del disegno industriale, ai sensi dell’art. 2, n. 10, della legge sul diritto d’autore, e sui criteri per accertare in concreto i requisiti di protezione. Oggetto del contendere sono articoli di arredo urbano e, in particolare, una linea di pensiline, di cui si invoca la tutela autorale, in ragione del loro (presunto) carattere creativo ed innovativo.
L’Avvocato Generale dell’Unione Europea, Maciej Szpunar, ha espresso il proprio parere con riferimento ad una controversia riguardante la responsabilità di un professionista che, nello svolgimento della sua attività, ha messo a disposizione del pubblico, gratuitamente, una rete locale wireless con accesso ad internet, nel caso in cui siano commesse violazioni della normativa sul diritto d’autore da parte di terzi utilizzatori.
Nel fornire chiarimenti in merito al credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo, l'Agenzia delle Entrate ha sottolineato, oltre alla cumulabilità ad ampio raggio di tale misura agevolativa con altri bonus, la piena sinergia e complementarietà anche con il Patent box: "i costi ammissibili al credito di imposta rilevano per l’intero ammontare anche ai fini della determinazione del reddito agevolabile da Patent box".