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  • Nomi a dominio

Le procedure di riassegnazione dei domini.eu e la gestione da parte della WIPO

24 ottobre 2017

di Guido Maffei Nell’ambito delle procedure di riassegnazione dei nomi a dominio desta molto interesse la scelta di EURid, organizzazione senza fini di lucro che gestisce i domini di primo livello .eu, di includere WIPO quale gestore delle procedure per la contestazione delle registrazioni abusive e speculative dei nomi a dominio .eu a partire dal 1° giugno 2017.
  • Marchi patronimici

Vino amaro: coesistenza di marchi non registrati nel settore vinicolo

24 ottobre 2017

PAOLA STEFANELLI - ALESSANDRO MANNINI L'arte di destreggiarsi con la coesistenza di diritti connessi a marchi registrati e non registrati su patronimici italiani nel settore vinicolo è una prassi plurisecolare che i tribunali non sembrano interessati a cambiare. La tradizione italiana legata alla produzione (e al consumo) di vino è un fatto ben noto.
  • Farmaceutici e fitosanitari

Certificato di protezione complementare: apertura sulle deroghe concesse per la ricerca brevettuale

23 ottobre 2017

La Commissionela europea, mediante la Direzione generale per il mercato interno, l'industria, l'imprenditoria e le PMI (DG GROW), ha avviato il 12 ottobre 2017 una consultazione pubblica, che si concluderà il 4 gennaio 2018, sui certificati di protezione complementare (SPC - Supplementary Protection Certificate) e sulle deroghe concesse per la ricerca brevettuale.
  • Marchi registrati

Utilizzo del termine “Merck” in nomi di domini ed in piattaforme di social media: è una questione di litispendenza

23 ottobre 2017

Un nuovo episodio della battaglia legale nell'ambito del settore chimico-farmaceutico per l’utilizzo dei marchi che tutelano il nome "Merck" ha consentito alla Corte di Giustizia di approfondire alcuni aspetti riguardanti la litispendenza di azioni civili simultanee sulla base di marchi dell’Unione Europea e di marchi nazionali.
  • Farmaceutici e fitosanitari

Uso e interpretazione dei brevetti nell’evoluzione della giurisprudenza EUCJ in materia di certificati complementari di protezione

23 ottobre 2017

CESARE GALLI Tra un anno si aggiungerà ai marchi europei già esistenti una nuova tipologia di marchio. Infatti, tra le nuove norme introdotte con il regolamento comunitario lo scorso marzo, ve ne è una, che entrerà in vigore tra poco meno di un anno (1 ottobre 2017), che prevede il così detto "marchio di certificazione". Si tratta di un marchio che potrà registrare ogni soggetto che si prefigga come scopo quello di certificare prodotti o servizi. Si deve tuttavia trattare di un soggetto che non commercializzi direttamente gli stessi, ma si limiti ad appurare che il marchio sia apposto solamente su prodotti o servizi che soddisfino certi standard dettati, a seconda dei casi, dal materiale, dal procedimento di fabbricazione, dalla qualità, dalla precisione o da altre caratteristiche. Le qualità che il marchio di certificazione deve garantire devono essere esplicitate nel regolamento d’uso, che dovrà accompagnare la domanda di registrazione. Per coordinare questa nuova tipologia di marchio con il "marchio collettivo", il legislatore europeo ha previsto che, tra le caratteristiche che il "marchio di certificazione" potrà garantire, non vi è la provenienza geografica del prodotto o servizio. È previsto inoltre che, non solo il depositante deve essere un soggetto che non commerci direttamente i prodotti o servizi contraddistinti, ma che tale caratteristica debba averla ogni eventuale successivo soggetto che volesse divenire titolare del marchio stesso a seguito di trasferimento. In ragione del fatto che non è detto che tutte le legislazioni nazionali europee contemplino un istituto simile (per esempio, ad oggi, il "marchio di certificazione" non è previsto nella legislazione nazionale italiana), il regolamento prevede che la trasformazione di un marchio di certificazione, non potrà avvenire in quegli Stati europei che, tra le loro norme, non prevedono una figura equivalente. L’intento del legislatore europeo è evidente: creare un marchio che possa essere atto a valorizzare caratteristiche di un prodotto o servizio che non derivino necessariamente dall’ubicazione geografica. Potrebbe essere il caso di prodotti realizzati con un materiale peculiare o sviluppati con un particolare procedimento o con specifica precisione. Per la valorizzazione di queste il legislatore stesso ha pensato ad un ente che si ponga al di sopra delle persone, fisiche o giuridiche, che possono concretamente utilizzare il marchio stesso, affinché costui svolga una suprema funzione di garanzia delle qualità promesse. - See more at: http://www.bugnion.it/marchi_det.php?m=Contributi&id=558&session_menu=Marchi,%20disegni%20e%20modelli#sthash.L8Ku5wB4.dpuf La Corte di Giustizia europea si è pronunciata molte volte sull’ambito di protezione e più ancora sui requisiti per la valida concessione dei certificati protettivi complementari (SPC) per i medicinali, in sede di interpretazione pregiudiziale del relativo Regolamento comunitario. Anche se spesso le decisioni rese tradiscono la scarsa dimestichezza della Corte con il diritto dei brevetti, il fil rouge di questa giurisprudenza è dato dalla ricerca di un punto di equilibrio tra esclusiva e concorrenza fondato sulla considerazione della funzione economica che gli SPC (e le correlative regole sui farmaci generici) svolgono sul mercato, conformemente all’approccio “realistico” e fenomenologico (e implicitamente giusnaturalistico) che caratterizza in generale l’attitudine del diritto dell’Unione Europea nei confronti dei diritti di proprietà intellettuale.
  • Diritti di proprietà industriale - Aspetti generali

I risultati della sessione annuale delle Assemblee WIPO

19 ottobre 2017

Si è chiusa la sessione annuale delle Assemblee degli Stati membri della WIPO con la conclusione di accordi chiave che rappresentano il risultato del lavoro svolto dall’Organizzazione nello sviluppo di un sistema efficace ed equilibrato di proprietà intellettuale.