di Claudia Dierna
La Cassazione è stata chiamata a pronunciarsi su un caso inerente ad una licenza d'uso concessa ad una impresa individuale da una multinazionale americana titolare di un brevetto europeo sulla varietà vegetale denominata "Sugranineteen", che produce uva rossa da tavola senza semi, commercializzata sotto il marchio registrato "Scarlotta seedless". In ordine alla responsabilità dell'impresa licenziataria per aver commercializzato l'uva "Sugranineteen" al di fuori della rete di Distributori Autorizzati della licenziante, sancita da lodo arbitrale e confermata in appello, la Suprema Corte ha richiamato i principi espressi dalla Corte di Giustizia europea nella sentenza del 19 dicembre 2019, causa C-176/18 (cd. caso Nadorcott), in base ai quali l'attività di messa a coltura di una varietà protetta e di raccolta dei frutti della stessa, che non possono essere utilizzati come materiale di moltiplicazione, non richiede l'autorizzazione del titolare della privativa comunitaria, a determinate condizioni normativamente fissate.