di Claudia Dierna
La Cassazione è stata chiamata a pronunciarsi in ordine alla presunta contraffazione di marchi recanti il segno «Lasa», utilizzati per contraddistinguere prodotti marmorei. Poiché «Lasa» costituisce proprio il toponimo della valle e del comune nel cui ambito avviene l'estrazione del marmo in questione, la Corte ha trattato l'imprescindibile questione della sufficiente capacità distintiva del segno ai fini della sua registrabilità, tenendo conto del fatto che i marchi registrati recanti il nome «Lasa», laddove questo fosse considerato dal pubblico di riferimento come un termine meramente indicativo della provenienza geografica del marmo coltivato ed estratto, dovrebbero essere dichiarati nulli.