di Gilberto Cavagna di Gualdana
Non è la prima volta che il David di Michelangelo viene riprodotto senza consenso, né che il Ministero della Cultura (già Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo) ne lamenta la violazione[1].
La Suprema Corte di Cassazione si è recentemente pronunciata su un ricorso in tema di contraffazione di marchi di forma con riferimento alla commercializzazione di una scatola di confetti, ribadendo la distinzione tra "forma necessaria" e "forma sostanziale" di un prodotto.
Il 1° giugno 2023 segna una giornata storica per la tutela dei brevetti in Europa con l'entrata in funzione del tanto atteso sistema del "brevetto unitario" europeo.
Il Tribunale dell'Unione Europea, con una recente pronuncia, nel confermare la decisione di rigetto dell'EUIPO sulla domanda di registrazione come marchio UE del termine "emmentaler", ha chiarito che possono costituire marchi collettivi segni o indicazioni che, nel commercio, servono a designare la provenienza geografica dei prodotti o dei servizi.
La seconda sezione penale della Corte di Cassazione, con riferimento ad una fattispecie di imitazione di marchio notorio, si è recentemente pronunciata sul delitto di introduzione e detenzione di prodotti industriali con marchio contraffatto.
La Commissione europea ha pubblicato la sua relazione biennale sulla protezione e l'applicazione dei diritti di proprietà intellettuale (DPI) nei Paesi terzi.
Secondo il Tribunale di Firenze, al pari del diritto all’immagine della persona, positivizzato all’art. 10 cod. civ., può configurarsi un diritto all’immagine anche con riferimento al bene culturale, diritto che trova il proprio fondamento normativo negli artt. 107 e 108 del D.Lgs. n. 42/2004, norme di diretta attuazione dell’art. 9 della Costituzione.
La Suprema Corte ha deciso in merito ad un caso di presunta contraffazione di un brevetto concernente una soluzione tecnica nel settore dell’abbigliamento. Al centro del dibattito giudiziario la questione controversa dell’ammissibilità o meno dell’affidamento della consulenza tecnica d’ufficio per l'interpretazione delle rivendicazioni brevettuali ad un ingegnere meccanico invece che ad un esperto del ramo sartoriale, alla luce del combinato disposto degli artt. 51 e 52 c.p.i., che dettano i criteri interpretativi del brevetto. Oggetto di trattazione anche la verifica della sussistenza o meno di una contraffazione del brevetto per equivalenti nel caso di specie.
