La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, nella sentenza del 25 giugno 2015 (causa C-147/14), è intervenuta su una questione pregiudiziale riguardante la valutazione del rischio di confusione tra un marchio comunitario in cui è predominante una parola araba ed un segno in cui predomina una parola araba diversa, ma somigliante sotto il profilo visivo.