• Marchi registrati

Usare come ditta un termine simile al marchio di un’altra impresa significa poterlo usare anche come marchio?

22 maggio 2017

ANNALISA SPEDICATO La Cassazione (Cass. n. 9968/2017) si è recentemente espressa in un caso di confondibilità tra due marchi, in cui una Srl chiedeva che venisse annullata la decisione dei giudici di merito e convalidato il suo marchio, ritenendo che tale marchio non violasse alcun diritto di privativa della SpA che l’aveva citata in giudizio per contraffazione e concorrenza sleale.
  • Marchi registrati

Il caso Hummel contro Nike: la nozione di stabile organizzazione ai fini dell’individuazione del giudice competente nelle controversie sul marchio UE

22 maggio 2017

Una società giuridicamente indipendente con sede in uno Stato membro dell'Unione Europea e indirettamente controllata da una capogruppo che non ha sede nell’UE costituisce una "stabile organizzazione" di tale capogruppo, ai sensi dell’articolo 97, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 207/2009, a condizione che tale controllata sia un centro operativo che, nello Stato membro in cui è situato, sia presente in forma reale e stabile e a partire dal quale sia esercitata un’attività commerciale, e che si manifesti in modo duraturo verso l’esterno come estensione della suddetta capogruppo.
  • Diritti di proprietà industriale - Aspetti generali

Luce e architettura: le possibili forme di tutela IP

19 maggio 2017

CESARE GALLI Tra un anno si aggiungerà ai marchi europei già esistenti una nuova tipologia di marchio. Infatti, tra le nuove norme introdotte con il regolamento comunitario lo scorso marzo, ve ne è una, che entrerà in vigore tra poco meno di un anno (1 ottobre 2017), che prevede il così detto "marchio di certificazione". Si tratta di un marchio che potrà registrare ogni soggetto che si prefigga come scopo quello di certificare prodotti o servizi. Si deve tuttavia trattare di un soggetto che non commercializzi direttamente gli stessi, ma si limiti ad appurare che il marchio sia apposto solamente su prodotti o servizi che soddisfino certi standard dettati, a seconda dei casi, dal materiale, dal procedimento di fabbricazione, dalla qualità, dalla precisione o da altre caratteristiche. Le qualità che il marchio di certificazione deve garantire devono essere esplicitate nel regolamento d’uso, che dovrà accompagnare la domanda di registrazione. Per coordinare questa nuova tipologia di marchio con il "marchio collettivo", il legislatore europeo ha previsto che, tra le caratteristiche che il "marchio di certificazione" potrà garantire, non vi è la provenienza geografica del prodotto o servizio. È previsto inoltre che, non solo il depositante deve essere un soggetto che non commerci direttamente i prodotti o servizi contraddistinti, ma che tale caratteristica debba averla ogni eventuale successivo soggetto che volesse divenire titolare del marchio stesso a seguito di trasferimento. In ragione del fatto che non è detto che tutte le legislazioni nazionali europee contemplino un istituto simile (per esempio, ad oggi, il "marchio di certificazione" non è previsto nella legislazione nazionale italiana), il regolamento prevede che la trasformazione di un marchio di certificazione, non potrà avvenire in quegli Stati europei che, tra le loro norme, non prevedono una figura equivalente. L’intento del legislatore europeo è evidente: creare un marchio che possa essere atto a valorizzare caratteristiche di un prodotto o servizio che non derivino necessariamente dall’ubicazione geografica. Potrebbe essere il caso di prodotti realizzati con un materiale peculiare o sviluppati con un particolare procedimento o con specifica precisione. Per la valorizzazione di queste il legislatore stesso ha pensato ad un ente che si ponga al di sopra delle persone, fisiche o giuridiche, che possono concretamente utilizzare il marchio stesso, affinché costui svolga una suprema funzione di garanzia delle qualità promesse. - See more at: http://www.bugnion.it/marchi_det.php?m=Contributi&id=558&session_menu=Marchi,%20disegni%20e%20modelli#sthash.L8Ku5wB4.dpuf Il rapporto tra illuminazione e architettura è da sempre fondamentale, ma mai come nel nostro tempo è diventato decisivo per la qualità architettonica e per la stessa urbanistica: le luci non sono solo un elemento che si inserisce negli edifici, ma diventano spesso una componente essenziale del progetto.
  • Nomi a dominio

La WIPO diventa un nuovo gestore della procedura ADR per i nomi a dominio .eu e .ею

18 maggio 2017

EURid, l’organizzazione senza fini di lucro che gestisce i domini di primo livello .eu e .ею, a seguito di una procedura di appalto e nomina da parte della Commissione europea, ha reso noto che, a decorrere dal 1° giugno 2017, la procedura ADR (Alternative Dispute Resolution) per la contestazione delle registrazioni abusive e speculative dei nomi a dominio .eu e .ею da parte dei titolari di un marchio, ragione sociale, nome di impresa o altri diritti, sarà gestita anche da WIPO Arbitration and Mediation Center.
  • Diritto d'autore sulle reti di comunicazione elettronica

Siti web aziendali e copyright: alcune indicazioni su cosa e come pubblicare in sicurezza alla luce della recente sentenza C-527/15 della Corte di Giustizia UE

17 maggio 2017

VALERIA FABBRI Attività imprenditoriale e sito web sono ormai un sinonimo: ogni azienda o professionista che voglia far conoscere i propri prodotti o servizi deve essere on line. Per questo è importante non sottovalutare come e cosa si pubblica sul proprio sito: richiamare “innocentemente” contenuti di terzi, anche senza l’intento di violare alcuna norma, può far scattare subito la violazione del diritto d’autore altrui.
  • Diritti d'autore e diritti connessi - Aspetti generali

Vendita di supporti audiovisivi contraffatti: la bancarella allestita su una pubblica via costituisce prova indiziaria

16 maggio 2017

Ai fini prova della vendita o della messa in commercio di supporti audiovisivi contraffatti, secondo quanto previsto dall'art. 171-ter, comma 2, lett. a), L. n. 633 del 1941, non è necessaria la flagranza di reato, essendo sufficiente una prova indiziaria desumibile dalle modalità di rinvenimento e dal luogo della detenzione.
  • Diritti di proprietà industriale - Aspetti generali

Lesione del know-how aziendale senza violazione di diritti di privativa: secondo la Cassazione è competente il giudice ordinario

15 maggio 2017

Nel caso di concorrenza sleale per lesione degli interessi della parte danneggiata riguardanti le informazioni aziendali ed i processi e le esperienze tecnico-industriali e commerciali (cd. know-how aziendale), la competenza giurisdizionale è del giudice ordinario, anziché della sezione specializzata in materia d’impresa, se la fattispecie lesiva è stata commessa senza l’ipotizzata sussistenza, in tutto o in parte, di privative o di altri diritti di proprietà intellettuale, direttamente o indirettamente risultanti quali elementi costitutivi o relativi all'accertamento dell'illecito concorrenziale.