• Diritti d'autore - Opere delle arti figurative e dell'architettura

Opera in comunione: la Cassazione fa il punto su presunzioni legali e onere della prova

17 gennaio 2017

SILVIA GANDOLA Con la sentenza del 28 settembre 2016 n. 19220 in commento, la Seconda Sezione Civile della Suprema Corte prende posizione sulla co-autorialità, cassando con rinvio la decisione della Corte d’Appello, che, confermando la pronuncia di Prime Cure, non aveva riconosciuto la comunione del diritto d’autore in relazione ad un’opera creata con il contributo di più persone.
  • Diritti d'autore e diritti connessi - Aspetti generali

Assolto il Gabibbo: nessuna contraffazione in danno di Big Red

16 gennaio 2017

Il Gabibbo, il personaggio ideato da Antonio Ricci apparso nel 1990 come inviato nel telegiornale satirico "Striscia La Notizia", non costituisce plagio e/o contraffazione del pupazzo denominato Big Red,  mascotte sportiva ideata nel 1979 da Ralph Carey, all'epoca studente della Western Kentucky University.
  • Marchi registrati

Impedimenti relativi alla registrazione dei marchi: la CP5 sarà oggetto di attuazione anche da parte della Svizzera

16 gennaio 2017

Dal 1° gennaio 2017, l'Istituto Federale della Proprietà Intellettuale (IPI) svizzero è diventato il 29° IP Office per l'attuazione della prassi comune "CP 5 Relative Grounds - Likelihood of Confusion (Impact of non-distinctive/weak components)" (Impedimenti relativi - Rischio di confusione (Impatto di elementi privi di carattere distintivo/con carattere distintivo debole))".
  • Marchi registrati

La grossolanità della contraffazione non esclude la validità del sequestro probatorio

12 gennaio 2017

Con riferimento al sequestro probatorio di prodotti con marchi o altri segni distintivi contraffatti o alterati, la quinta sezione penale della Corte di Cassazione ha ribadito l’orientamento giurisprudenziale secondo cui «sussiste il "fumus commissi delicti" nel caso di profumi messi in commercio in confezioni che, pur riportando altro marchio, richiamano a fini descrittivi il nome commerciale di fragranze protette dalla registrazione del marchio, essendo tali confezioni inidonee ad evitare l'effetto decettivo».
  • Brevetti per invenzione

La Corte di Cassazione sulla brevettabilità degli intermedi chimici e sulla contraffazione per equivalenti: come perdere un’altra occasione per farla giusta

11 gennaio 2017

di Daniela Ampollini La Corte di Cassazione, con sentenza n. 24658/2016 del 2 dicembre 2016 ha posto fine al contenzioso, che si protraeva ormai da diverso tempo, fra la multinazionale Bayer e la società italiana Industriale Chimica riguardante la produzione del drospirenone. La decisione affronta sia la questione della brevettabilità degli intermedi che quella della contraffazione per equivalenti, ed in merito ad entrambe le suddette questioni, spiace dirlo, si presta a critiche.
  • Marchi collettivi e di certificazione

Ai blocchi di partenza il marchio di certificazione

9 gennaio 2017

CLAUDIO BALBONI Tra un anno si aggiungerà ai marchi europei già esistenti una nuova tipologia di marchio. Infatti, tra le nuove norme introdotte con il regolamento comunitario lo scorso marzo, ve ne è una, che entrerà in vigore tra poco meno di un anno (1 ottobre 2017), che prevede il così detto “marchio di certificazione”. Si tratta di un marchio che potrà registrare ogni soggetto che si prefigga come scopo quello di certificare prodotti o servizi. Si deve tuttavia trattare di un soggetto che non commercializzi direttamente gli stessi, ma si limiti ad appurare che il marchio sia apposto solamente su prodotti o servizi che soddisfino certi standard dettati, a seconda dei casi, dal materiale, dal procedimento di fabbricazione, dalla qualità, dalla precisione o da altre caratteristiche. Le qualità che il marchio di certificazione deve garantire devono essere esplicitate nel regolamento d’uso, che dovrà accompagnare la domanda di registrazione. Per coordinare questa nuova tipologia di marchio con il “marchio collettivo”, il legislatore europeo ha previsto che, tra le caratteristiche che il “marchio di certificazione” potrà garantire, non vi è la provenienza geografica del prodotto o servizio. È previsto inoltre che, non solo il depositante deve essere un soggetto che non commerci direttamente i prodotti o servizi contraddistinti, ma che tale caratteristica debba averla ogni eventuale successivo soggetto che volesse divenire titolare del marchio stesso a seguito di trasferimento. In ragione del fatto che non è detto che tutte le legislazioni nazionali europee contemplino un istituto simile (per esempio, ad oggi, il “marchio di certificazione” non è previsto nella legislazione nazionale italiana), il regolamento prevede che la trasformazione di un marchio di certificazione, non potrà avvenire in quegli Stati europei che, tra le loro norme, non prevedono una figura equivalente. L’intento del legislatore europeo è evidente: creare un marchio che possa essere atto a valorizzare caratteristiche di un prodotto o servizio che non derivino necessariamente dall’ubicazione geografica. Potrebbe essere il caso di prodotti realizzati con un materiale peculiare o sviluppati con un particolare procedimento o con specifica precisione. Per la valorizzazione di queste il legislatore stesso ha pensato ad un ente che si ponga al di sopra delle persone, fisiche o giuridiche, che possono concretamente utilizzare il marchio stesso, affinché costui svolga una suprema funzione di garanzia delle qualità promesse. - See more at: http://www.bugnion.it/marchi_det.php?m=Contributi&id=558&session_menu=Marchi,%20disegni%20e%20modelli#sthash.L8Ku5wB4.dpuf Tra un anno si aggiungerà ai marchi europei già esistenti una nuova tipologia di marchio. Infatti, tra le nuove norme introdotte con il regolamento comunitario lo scorso marzo, ve ne è una, che entrerà in vigore tra poco meno di un anno (1 ottobre 2017), che prevede il così detto “marchio di certificazione.