di Gilberto Cavagna di Gualdana e Maria Giulia Contatore
Il numero degli archivi privati è incalcolabile e variegato; pur caratterizzati da un “comune denominatore costituito da documentazione nata e prodotta a fini prevalentemente pratici (politici, amministrativi, economici, giuridici, ecc.), ovvero per soddisfare specifiche esigenze correlate ai compiti o agli interessi perseguiti dal soggetto o dai soggetti che hanno posto in essere le carte” (G. Fioravanti, Gli archivi privati, in https://bianchibandinelli.it), ne esistono centinaia, prodotti da enti privati, camere di commercio, università, istituti scolastici, partiti politici, sindacati, aziende, fondazioni, associazioni, banche, persone fisiche e famiglie, ognuno con le proprie peculiarità, per la documentazione, le modalità di raccolta e conservazione, le aspirazioni e finalità (e l’importanza) del fondatore e dei suoi eventuali successori.