di Claudia Dierna
La Corte di Giustizia europea si è espressa sulla domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal giudice del rinvio polacco, chiamato a definire un procedimento giudiziario avviato dalla società titolare del marchio UE “AUDI” per bloccare l’offerta di vendita di pezzi di ricambio non originali, che corrispondevano, nella forma di alcuni elementi, al marchio “AUDI” ed erano immessi in commercio senza il suo consenso. Alcune delle questioni sollevate riguardano la possibile applicazione analogica della disciplina della clausola c.d. «di riparazione», riservata a disegni e modelli comunitari, e l’eventuale operatività dell’articolo 14, paragrafo 1, lettera c) del RMUE, nel caso oggetto di rinvio, che pone limiti ben precisi alle prerogative del titolare del marchio UE "se l’uso di tale marchio è necessario per contraddistinguere la destinazione di un prodotto o servizio, in particolare come accessori o pezzi di ricambio".