La Corte d’Appello di Milano, confermando le argomentazioni dei giudici di prime cure, aveva respinto la domanda della Pirelli che aveva agito contro la Citroen per contraffazione del proprio marchio denominativo "P-Zero" registrato a livello dell’Unione Europea dal 1999. I giudici di merito avevano, infatti, stabilito che, nel caso di specie, non vi fosse alcuna contraffazione tra il marchio P-Zero della attrice e il marchio C-Zero della convenuta, in quanto entrambi i marchi erano dotati di una sufficiente capacità distintiva, ma non intrinseca, bensì derivante dalla assenza di aderenza concettuale con i prodotti cui i segni si riferivano.